lunedì 20 aprile 2009

"L’unica nostalgia che dobbiamo avere, è quella del domani".

In una assemblea delle grandi occasioni, i numerosissimi iscritti del Circolo Amici del PDL "Giorgio Almirante" si sono riuniti per discutere del futuro del Circolo e del nuovo partito unico del centro-destra.

A presiedere l'assemblea, il vice-presidente e decano tra gli iscritti, Giuseppe Antonio Taddeo, il quale ha giustamente sottolineato la volontà di tutti gli iscritti, che con lo scioglimento di AN e la confluenza nel PDL, il Circolo "G. Almirante", continuerà ad esistere come associazione e come luogo di incontro e confronto di tutti "gli spiriti liberi" della nostra Capaccio, ma soprattutto come luogo di ideazione e attivismo culturale, sociale e politico. Coadiuvava nella direzione dei lavori l'istrionico ed ecclettico Gerardo Stabile.

Ha aperto e chiuso i lavori, un commosso, Franco Sica, Presidente del circolo.

Numerosi gli interventi e grande l'emozione e la commozione, che di momento in momento, di parola in parola, cresceva nei presenti.

Grande attenzione ed entusiasmo ha suscitato l'intervento del consigliere Giuseppe Antonio Troncone, salutato giustamente dai presenti come il primo pidiellino di Capaccio. Ha toccato vari argomenti, soffermandosi in particolare sulla cattiva conduzione amministrativa e politica del nostro comune.

Graditi anche gli interventi di Carmine Stellaccio, dirigente sindacale locale dell'UGL e dell'avv. Anna Katia Di Sessa, responsabile per il Cilento di Azzurro Donna, di Gianfranco Capo, già presidente del circolo An di Roccadaspide e di Crispino Rizzo, già presidente del circolo AN di Felitto.

Tra gli altri, gli interventi del'ing. Marco D'Auria, di Tommaso Pappalardo e dell'avv. Rosario Buccella, Presidente di Azione Giovani.

Momento saliente è stata la presentazione della mozione presentata a nome del direttivo da Gerardo Stabile, nella quale si condensa il senso di un'appartenenza che va oltre i simboli e che forte di valori e idee non ha difficoltà ad approdare nel Popolo Delle Libertà da protagonista. PdL che a Capaccio è già nato da tempo con i gazebo e le tante riuscitissime manifestazioni che hanno dato un senso alla scorsa campagna elettorale politica. Già allora il PdL è nato, raccogliendo il decisivo consenso dei nostri concittadini e vedendo formarsi, allora, un primo nucleo di pidiellini convinti.

Quindi in continuità tale percorso la scelta del circolo non può che essere in questa nuova campagna elettorale che con il Popolo delle Libertà e con il suo candidato principe, il dott. Vincenzo Sica.

I presenti convinti che che il centro-destra sarà ancora vincente in provincia, come a Capaccio, con un' area PDL forte di numerose e qualificate candidature si prepara ad affrontare anche questa nuova agone elettorale, impegnandosi in quella che sarà un dura campagna e che vedrà da una parte coloro che vogliono una Capaccio libera e forte e dall'altra chi invece fa del bisogno e dei carrozzoni le armi del proprio consenso elettorale.

Con l'approvazione della mozione l'intervento del candidato del Popolo delle Libertà alla provincia, Enzo Sica. Molti gli applausi e tanti i punti toccato dal bell'intervento di Sica, che ha definito questa campagna elettorale una battaglia di libertà.

Questa la mozione approvata all'unanimità dei presenti:


"L’unica nostalgia che dobbiamo avere, è quella del domani".

Queste parole pronunciate dal grande condottiero della Destra Italiana Giorgio Almirante, ci fanno da apripista per il futuro partito del Popolo della Libertà .
Alleanza Nazionale conclude la sua missione storica, figlia del glorioso Movimento Sociale Italiano, che diede voce a quella parte d’Italia uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale.
Alleanza Nazionale, che ha saputo portare a compimento, come azione di governo, quelle idee e quei valori che appartengono alla grande tradizione della destra italiana.
Molti vecchi missini, inorridirono quando il presidente Fini, di fronte a migliaia di ebrei a Gerusalemme. disse che il fascismo e’ stato il male assoluto.
Ma ad un popolo che ha subito la Shoà e le leggi razziali, cosa si poteva dire?
Ma contemporaneamente in Parlamento veniva istituito il Giorno del Ricordo, per commemorare le Foibe istriane, e gli esuli dalmati e giuliani.
Se da una parte si stabilisce una storica verità, dall’altra si porta a compimento quella che era la madre di tutte le battaglie della destra Italiana.
L’aver fatto revisionismo storico sul fascismo, soprattutto da destra, ci ha consentito di aprire quei fetidi armadi della sinistra e della resistenza italiana.
Il passo che siamo chiamati a fare, soprattutto chi viene dalla storia gloriosa di questo partito, e’ sicuramente difficile, e doloroso.
Non fu’ facile già nel 94, dire addio al MSI, e non e’ stato facile farlo oggi con AN, ma riteniamo una necessità questa nuova avventura, per far si, che sempre più forte sia presente nelle istituzioni, quella destra democratica e sociale, che consente la tutela delle classi più deboli, e la difesa di quei valori patriottici, cristiani e solidali, patrimonio della nostra tradizione.
Nel giorno dell’addio al MSI, Fini disse, dobbiamo lasciare la casa del padre, con la consapevolezza di non tornarci mai più.
Qualcuno ritenne queste parole, un ulteriore schiaffo alla nostra storia, un nuovo rinnegare le nostre origini.
Ma cosa c’e’ di più bello per un padre, vedere il figlio che lascia la sua casa, per realizzare, e far diventare più grandi i suoi sacrifici.
E cosa c’e’ di più doloroso per un padre vedere il proprio figlio ritornare a casa dopo aver fallito il suo compito, soprattutto se è figlio dei suoi insegnamenti.
Noi non solo abbiamo lasciato la casa del padre, non dimenticando mai i suoi insegnamenti, ma ne abbiamo costruita un’altra più grande e più bella, nella quale tutti volevano venire.
Abbiamo costruito un partito con la paura delle abiure, ma che invece ha portato a galla tutti quegli uomini e donne, da sempre vicini, ma che subivano il ricatto partitocratico della prima repubblica.
Le piazze piene ai comizi di Almirante, corrispondevano sempre ad urne vuote.
Oggi quelle piazze sono sempre piene, ma sono piene anche le urne.
Ecco dove sta la grande vittoria del figlio.
Vittoria che questo figlio ha sempre riconosciuto agli insegnamenti del padre.
Ma per dimostrare che quello non fu un errore, dobbiamo completare l’opera.
Dobbiamo portare all’interno del PDL tutta la nostra storia e tutta la nostra tradizione.
Quella casa che avevamo costruito era troppo piccola, ce lo ha detto il popolo Italiano.
Dobbiamo costruirne una più grande e più bella, ma lo dobbiamo fare sulle fondamenta solide, immarciscibili dei nostri valori.
L’unione ancor più forte che nel passato, degli uomini e delle donne di destra, deve rendere questo nuovo progetto migliore, e più solidale.
Deve farlo diventare un progetto quanto più a destra possibile.
Lo si può fare solo rimanendo uniti, solo portando tutta la nostra forza e i nostri valori all’interno del nuovo partito, o per meglio dire partito nuovo.
Un partito non creato, ma rinnovato.
Non un alleanza, ma un sodalizio.
Quante considerazioni, quanti giudizi, quante sentenze, spesso affrettate in questi giorni stiamo sentendo.
Molti si vestono da politologi dell’ultima ora per sparare obiezioni, e peggio da coloro che millantano un appartenenza alla destra storica.
Dicendo queste cose, dimostrano, non solo di non avere memoria, ma anche di non capire ciò che e’ successo negli ultimi 20 anni in Italia.
Se la prima repubblica fosse caduta, come si auspicava, alla fine degli anni settanta, Almirante non avrebbe costituito Alleanza nazionale, ma il Popolo della Libertà.
Verità storica è, che nel 1983, l’allora segretario nazionale del nostro partito, tento di fare la costituente di destra, cioè mettere insieme quelle forze cattoliche e moderate, che avevano come valore comune, l’anti comunismo.
E cos’e’ oggi il PDL, se non questo?
Quali sono i valori comuni condivisi riportate nella tesi del decennale di AN da Gianfranco Fini?
Si mettano l’anima in pace, tutti, i denigratori di destra e di sinistra.
La destra non chiude, anzi si ingrandisce.
Quella vecchia bottega del padre, oggi è un grande centro commerciale.
è la grande distribuzione delle idee e dei valori , della tradizione e della appartenenza.
Allora non dobbiamo avere paura.
Dobbiamo dare ancora più forza alla nostra azione politica.
E poi paura di cosa?
La nostra militanza ci dà forza per affrontare questa nuova sfida.
Noi non abbiamo paura di continuare a militare per far vincere le nostre ragioni.
Alla politica abbiamo solo chiesto giustizia sociale,
pari opportunità, meritocrazia, dignità nazionale, radicalità cristiana, lotta a tutte le utopie marxiste.
Oggi abbiamo voluto chiamare a raccolta tutti i nostri iscritti, e simpatizzanti, perché proprio da Capaccio inizia questa grande avventura del Popolo della Libertà.
E per fugare i dubbi di qualche politologo ad horas, vogliamo dire con forza, che il PDL a Capaccio esiste da più di un anno, grazie agli amici di AN, che nelle scorse politiche, come unici operai della campagna elettorale, hanno portato in giro il messaggio del nostro Presidente del Consiglio.
Manifestazione oceaniche, gazebo su tutto il territorio, hanno consentito a Capaccio di essere annoverato tra i comuni con la più alta percentuale di consensi verso il PDL, e non in provincia di Salerno, ma in Italia.
Per tanto ci sentiamo, e a giusta ragione, i padri fondatori del PDL a Capaccio.
Voglio fare una proposta all’assemblea, e chiedere al Presidente di metterla ai voti.
Gli amici del PDL del circolo Giorgio Almirante, in questa tornata elettorale, in assoluta continuità con le ultime politiche, appoggerà come naturale che sia, l’unico simbolo che riconosciamo, e che del quale ne rivendichiamo un appartenenza al di sopra di ogni sospetto, e cioè il PDL.
I nostri candidati sono, Edmondo Cirielli, e Enzo Sica.
Voglio ringraziare pubblicamente il Ministro Mara Carfagna, e l’On Edmondo Cirielli, per aver dato la possibilità alla nostra comunità di riscattare gli errori compiuti da altri, ma che hanno pesato pesantemente sulla comunità capaccese.
L’aver individuato il miglior candidato sul territorio, ci consente di aprire una stagione politica importante, nella quale si combatte la madre di tutte le battaglie.
Lo scontro sarà solo tra chi non ha ritenuto giusto svendere la propria dignità per mantenere posizioni di potere, e chi invece fa dell’ambiguità e del ricatto elettorale l’unica arma di propaganda.
Non si illudano gli altri, a Capaccio si sceglie tra Enzo Sica e Pasquale Marino, tra PDL e PD,
tra Cirielli e Villani, tra Berlusconi e il nulla.
Tutto il resto è un contorno.
Questa occasione può significare una svolta epocale a Capaccio, può mandare a casa in modo definitivo le cariatidi della cattiva politica ultra trentennale, che ha tenuto sotto giogo, e mortificato un territorio, che viceversa poteva e doveva essere un paradiso sociale.
Amici di AN, abbiamo assistito alla nascita del più grande partito Italiano della storia repubblicana.
Abbiamo visto affermare con determinazione una leadership indiscussa nella persona del presidente Berlusconi.
Ma abbiamo già assaporato ciò che il futuro ci aspetta, il discorso del presidente Fini al congresso fondativo del PDL, ha tracciato un solco epocale, nel quale c’è il futuro della nostra Nazione.
Ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo, e le grandi guerre si vincono se si vincono le piccole battaglie.
A Capaccio dobbiamo spazzare via quel centro sinistra che da Prodi, passando per Bassolino, e Marino, ha mortificato la dign
ità della nostra gente.
E questa piccola ma grande battaglia la si può vincere solo se si concentreranno i consensi su Cirielli in primis, ma sul PDL e quindi Enzo Sica in modo sostanzioso.
è qui che si conteranno i nostri voti, e qui che tutti gli altri dovranno venirsi a confrontare.
Per il bene della nostra provincia, ma soprattutto per il bene di Capaccio il 6 e 7 giugno il Popolo della Libertà dovrà mettere la sua bandiera a palazzo Sant’Agostino, e comunicare il preavviso di sfratto alla giunta Marino.

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