mercoledì 24 settembre 2008

Io il borghese, antifascista-fascista e anticomunista.


Si è parlato tanto, negli ultimi tempi di antifascismo, facendo riferimento alle parole del Presidente della Camera Gianfranco Fini, e della polemica con La Russa e Alemanno.
Vorrei allargare la discussione, cercando di far capire una volta per tutte, le ragioni di chi non è d’accordo.

Siamo tutti antifascisti, se per fascismo intendiamo il Ventennio, e le scelte di Mussolini.

È chiaro ritenere l’antifascismo un valore in un paese democratico, se per fascismo si intende una dittatura opprimente come quella vissuta nell’ultimo periodo dell’epoca mussoliniana.
In virtù di questo ragionamento, antifascismo e anticomunismo si equivalgono, anzi l’anticomunismo è stato il collante di 60 anni di Repubblica Italiana.

È strano come molti hanno la memoria lunga in un caso, e quella corta in un altro, e cioè, ci si ricorda di un periodo che ha quasi un secolo di storia, e ci si dimentica degli avvenimenti molto più recenti in Italia, e in Europa, senza voler ricordare il presente in molti paesi del mondo.
La Democrazia Cristiana, vinse le prime elezioni post guerra con lo spauracchio dell’Unione Sovietica e del pericolo comunista, si è rafforzata alla fine degli anni sessanta/settanta per il pericolo terrorismo e le Brigate Rosse.
Un centro della politica italiana, che ha trovato forza anche appena dopo Tangentopoli, perché cadde il Muro di Berlino, e si manifestò in tutta la sua barbarie il risultato del socialismo marxista.
Eppure, apriti cielo, quando si parla di un periodo che la storia ha seppellito decenni addietro.
Ma se da una parte si comprendono, e si dialoga con le ragioni, di chi ancora oggi si rapporta al comunismo, dall’altra, si scomunica e si inveisce contro chi, non avendo vissuto negli anni venti e trenta, si rifà ad una dottrina di valori e ideali che possono essere tranquillamente racchiusi nella parola “Fascismo”.

La Destra democratica e sociale contiene, e mantiene valori che provengono dal fascismo di Gentile e D’Annunzio, e che nulla hanno a che fare con le colonie d’Africa e d’Albania, con le leggi razziali, e la Shoa., con l’alleanza hitleriana e i campi di sterminio.
Il fascismo si coniuga bene con il concetto di democrazia, perché è il contrario di anarchia e statalismo, è l’antitesi del comunismo proletario, riconosce i meriti, e premia il lavoro e la legalità, difende le identità, le famiglie vere, e le radici cristiane, si oppone alla corruzione, e agli apparentamenti di partito.

Una società si può dire civile, se ha regole, e le fa rispettare, questo in breve è il concetto di fascismo, se in Italia c’è una sola persona che non crede in questo concetto, allora costui non è fascista.

Cari saluti
Il Borghese.

2 commenti:

  1. Io sono talmente anticomunista ... da essere fascista :D

    concordo sulla prima parte, non sulla seconda!

    Se ti tieni sulle "idee" ..., come fanno i comunisti (che dicono che quello cinese, sovietico, cubano, ecc. non è il vero comunismo), è bello anche il comunismo!
    Ma poiché non c'è mai stato uno stato fascista vivibile ed altrettanto non c'è mai stato uno stato comunista vivibile ... io sono anticomunista ed, in quanto tale, anche antifascista!

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  2. caro marco, il facsismo ha avuto una sola occasione, e diciamo ha fallito, mentre il comunismo è stato coniugato in paesi e culture eterogenee, ed ha fallito ovunque.
    forse tu non ti rendi conto, ma in questo momento in tutto il mondo c'è un alba di fascismo.
    tutti i paesi civili, Italia compresa, stanno stabilendo regole più ferree, e le fanno rispettare.
    cari saluti il borghese

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