martedì 24 febbraio 2009

Fiato alla trombe, fuoco alle polveri, eccoti i candidati alla provincia.


Si preparano le auto e cominciano ad intravvedersi i primi concorrenti al Gran Premio per la Provincia di Salerno avvicinarsi ai nastri di partenza.
Fino a qualche giorno fa parlare di candidature alla provincia era come fare dei meri azzardi, rimanendo un po' tutti gli aspiranti dietro le quinte in attesa dell'evolversi della situazione.

Per ora certi sono solo i candidati presidente.

Ma anche qui non sono mancate le incertezze a partire dallo stesso Villani che benché candidato uscente ha dovuto riaffermare la propria leadership su una coalizione sbandata e rissosa. Non a casa moltissime le liste preparate e non solo per scelte strategiche. La rissosità e le divisioni del PD hanno portato anche qui a partorire nuove liste interne a quella stessa formazione politica, provocando non pochi problemi e proteste delle formazioni minori.

A Capaccio ne abbiamo avuto la testimonianza con la formazione nel Consiglio Comunale del gruppo di "Vince il territorio", che ha visto confluirvi il dott. Franco Longo, che evidentemente riteneva scomoda la convivenza nello stesso gruppo di Lorenzo Tarallo, Vice Sindaco e Presidente locale del partito e da cui probabilmente ha voluto rimarcare un netto distacco; il consigliere Pasquale Mazza, eletto in F.I. e da sempre pietra dello scandalo nel paese per il suo sempre, cristallino e mai negato appoggio alla maggioranza in ogni occasione, passando anche per il sostegno pubblico nelle ultime politiche alla contradaiola candidata nel PD Angela Pace, senza che i propri referenti (il precedente coordinatore cittadino, il prof. Antonio di Benedetto, e il neo-commissario, l'avv. Rosario Catarozzi) prendessero seri provvedimenti esaustivi; la consigliera Maria Vicidomini che anch'essa ha finalmente formalizzato il suo passaggio in maggioranza ponendo fine all'ipocrisia dell'eredità raccolta e non salvaguardata del prof. di Lascio a cui è subentrata, ed in fine Nicola Ragni.
Ragni subentrato all'assenteista Nino Pagano, che evidentemente intendeva non disturbare, ha dato maggior peso politico al proprio gruppo venendo ad assumere un ruolo apparentemente critico interno alla maggioranza a cui ha aderito, andando a mettere in discussione equilibri e ruoli precedentemente costituiti. Daltraparte si sa, Nicola Ragni è uno che di politica ne mastica e vuole avere il giusto peso nella coalizione e cosa importante sa farlo senza avere remori o tentennamenti.
Il nuovo gruppo consiliare è quindi espressione a livello locale di quanto in modo più articolato e complesso avviene anche a livello provinciale, dove tra red, white, deluchiani e bassoliniani, veltroniani e dalemiani, e ci fermiamo solo per non tediare il nostri quattro lettori, ogni occasione è buona per creare nuovi gruppi o sottogruppi in piena sintonia con quanto avviene a livello nazionale.

Nel campo del centro-destra abbiamo assistito all'interminabile telenovella che vedeva, il Sindaco di Pagani e Commissario provinciale di F.I., Alberico Gambino, proporsi alla candidatura a Presidente provinciale, osteggiato dalla on. Mara Carfagna, che gli anteponeva Gerardo Soglia e da A.N. che invece proponeva il sen. Nino Paravia.
Alla fine la decisione è venuta direttamente da Roma, tagliando fuori le formazioni minori con le quali pure si era aperto un tavolo provinciale, con l'investitura dell'on. Edmondo Cirielli.
Quindi malgrado qualche manfrina di chi si è sentito scavalcato come l'MPA, guidato a Salerno dal dott. Gaetano Fasolino, che pur forse ha cercato di chiedere un prezzo per la propria alleanza, alla fine TUTTI si sono accodati, certi che comunque solo quella poteva essere la scelta vincente.
Una sola cosa è ore certa la moltiplicazione delle liste a destra come a sinistra, circa una decina per parte, alla faccia della tanto decantata semplificazione e del nascente bipolarismo.
Qualcuno ha detto che in questo caso ha vinto la democrazia permettendo al cittadino elettore di poter scegliere fra più soggetti politici e candidati. Sarà vero?
Qualcuno pensa che la molteplicazione delle liste porterà ad una frammentazione del voto e quindi ad una maggiore possibilità anche per "i piccoli" di vedere affermarsi un proprio candidato.
Altri invece sostengono che comunque l'atteggiamento della gente è cambiato e che mal vedono liste e listarelle preferendo invece orientarsi verso i maggiori partiti politici, proprio come è avvenuto nelle ultime politiche.
Opinioni diverse ma certo a goderne saranno i candidati presidenti che vedono così aumentate le proprie possibilità di raccogliere voti e di risolvere il sempre annoso problema delle corse alle candidature riuscendo così a "prendere due piccioni con una fava".

E a Capaccio le cose come vanno?
Non tranquillamente in entrambi i fronti.

A Sinistra si parla di una candidatura o del sindaco Pasquale Marino e del suo Vice, Lorenzo Tarallo, non manca anche la candidatura dell'altro Pasquale, Quaglia, Presidente dell'altro ente più importante del territorio il Consorzio di Bonifica, che a suo dire è già in campagna elettorale rompendo, in apparenza il connubio che l'aveva legato al primo cittadino. Rimane l'incognita rocchese, dove uno dei principali attori politici locali, Girolamo Auricchio e Donato De Rosa, potrebbe vedere il proprio nome iscritto nella lista del PD. Ciò a dimostrazione che per i maggiorenti di questo partito hanno più peso i vicini rocchesi che i notabili nostrani.
Non mancheranno poi candidati nelle formazioni minori ed anche qui la rosa dei nomi è assai poco chiara.

Nel centro-destra l'unica certezza è la candidatura nel PDL, tralatro ieri sera ufficializzata a Salerno con la presentazione della lista, del dott. Enzo Sica, già sindaco di Capaccio.
Non mancherà anche la candidatura dell'avv. Rosario Catarozzi, commissario dell'ormai disciolta Forza Italia, nelle lista civica di quel movimento (forse Forza Cirielli o Salerno) o in quella degli amici di Gambino.
Certa o quasi, salvo sorprese dell'ultimo minuto, la candidatura di Giovanni Piano, portavoce politico della federazione salernitana, per Azione Sociale.
Possibile anche la candidatura, non smentita dall'interessato, del dott. Raffaele Barlotti (jr.), in uno dei partiti della diaspora democristiana, forse la D.C. per le Autonomie. Candidatura questa che gli elettori della Città dei Templi potrebbero non comprendere essendo il Barlotti consigliere e capogruppo nella maggioranza di centro-sinistra guidata dal Sindaco Pasquale Marino.
Di certo la candidatura di Enzo Sica nel PDL è stata anche essa travagliata da una lotta all'ultimo sangue tutta interna a Forza Italia dove a contendere l'agoniato " posto" in lista era l'amico-avversario avv. Catarozzi. Non si sono di certo lesinati "viaggi della speranza" a Salerno come a Napoli, in cerca di sostegno presso referenti apicali.
Di certo a uscirne sconfitta momentaneamente è l'ipotesi di un rinnovamento del centro-destra capaccese, che aveva visto un lungo lavoro di raccordo tra Alleanza Nazionale, i Circoli della Libertà, la D.C. e tanti cittadini ed esponenti politici come il gen. Giuseppe Troncone, che molto avevano lavorato per avere un vasto accordo tra tutte le componenti del ex Polo ed oltre, su un nome comune, sulla cui ipotesi di lavoro vi era anche l'interesse di Azione Sociale.
Ma la corsa in avanti dell'ex sindaco Sica ha reso vano questo lungo lavoro, culminato anche nel riavvicinamento tra AN e AS, rendendo vani i risultati raggiunti. Di fatto, oggi, allo stato ogni formazione politica locale (compreso AN con la "Lista Alleanza per Cirielli") ritiene come un imperativo categorico di schierare in campo il miglior candidato possibile al fine di portare a casa il risultato che le permetterà di "pesarsi" al prossimo tavolo, quello di formazione del PDL a Capaccio.
In effetti, il non aver partecipato ad un percorso condiviso con le componenti politiche del centro destra, l'aver privilegiato il contatto personale a quello istituzionale, lo scontro con il locale commissario di Forza Italia, ha messo in seria difficoltà il candidato del PDL, che oggi si trova assolutamente da solo, senza alcuna struttura di partito vicino a sostenerlo, a dover correre per le provinciali, con tutte le difficoltà e le problematiche del caso.
Certo questo non ha fatto bene né al nascente PDL, che vedrà i candidati delle diverse formazioni politiche correre ciascuno in ordine sparso, nè per Capaccio che vede vanificare la possibilità, in precedenza agguantabile di un proprio rappresentante in seno al Consiglio Provinciale.
In realtà se Atene piange, Sparta non ride.
Anche la sinistra capaccese appare attualmente divisa ed incapace di una candidatura "sostanzialmente unitaria".

Per ora non ci resta che aspettare l'evolversi della situazione per capirci qualcosa di più.

enzodisirio

Per approfondire:

Il Mattino del 22/02/2009, di Oreste Mottola;
la Città di Salerno — 19 febbraio 2009, di Angela Sabetta;
Unico, N°07 20 febbraio 2009, articolo a pag. 6;
Unico, N°06 13 febbraio 2009, art. a pag. 2;

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