giovedì 5 marzo 2009

Provinciali Salerno. L'eterna lotta intestina del centro-sinistra e la carica della cavalleria polacca di Villani contro i panzer del centro-destra


Nella corsa a Palazzo Sant'Agostino ancora fervono i preparativi, mentre cominciano a delinearsi i contorni di quella che appare sin dall'inizio come uno scontro all'ultimo sangue. Una battaglia dove non si conteranno i morti e i feriti e dove la parole d'ordine sembra "non fare prigionieri".
Una battaglie che vede anche diversi fronti interni alle stesse coalizioni e che comincia ad assumere l'apparenza sempre più di un regolamento interno fra le fazioni ed i vari personaggi che animano la politica locale e provinciale del centro-sinistra e del centro-destra.

Il Centro- sinistra. Non è un mistero che Angelo Villani ha dovuto imporre la sua leadership alla eterogenea e rissosa coalizione di centro-sinistra e nel far questo assicurarsi anche una solida base nella futura assise provinciale cercando di imporre i propri uomini nelle liste sino all'invenzione di una propria civica che dovrebbe raccogliere i tanti dissidenti nelle varie realtà locali al variegato establishment del PD salernitano.
Infatti, le fazioni in conflitto sono diverse e non passano necessariamente per la discrimine ex Ds vs ex Margherita. Un esempio l'attacco durissimo contro Antonio Valiante di G. Valiante, Alfieri e Carpinelli (il Mattino, 02/03/2009) . Già si profila come ineluttabile la rissa tra le diverse anime interne al partito di Franceschini, tanto che il segretario nazionale è dovuto intervenire per imporre la linea di un'unica lista di partito per le prossime provinciali, rispetto alle cinque che già erano in avanzata fase di preparazione, espressioni delle diverse anime e correnti interne.
"Si sfilaccia il fronte di Campania Democratica, e il Pd sembra ora più vicino a una lista unitaria, anche se bassoliniani e socialisti scalpitano e tutto potrebbe decidersi nella riunione, indetta per lunedì prossimo, della direzione provinciale. La convocazione è stata decisa dalla segreteria del partito, dopo una riunione rovente di Campania Democratica, in cui la componente popolare e quella diessina sono arrivate vicinissime allo scontro. Non è piaciuto ai dalemiani di Red il tentativo fallimentare di mediazione intessuto dal vice presidente AntonioValiante, incaricato dalla componente di trattare con il rappresentante di De Luca (il deputato Fulvio Bonavitacola) per la formazione da adottare alle elezioni provinciali di giugno."(da la Città di Salerno del 04 marzo 2009) (Vedi anche il Maittino 05/03/2009).
Difficile la spartizione dei collegi se l'operazione dovesse andare in porto, le pressioni dei tanti "ras locali" in cerca di visibilità e le logiche correntizie rendono tutto più complesso.
In linea di massima è già stata proposta una spartizione di trentadue dei trentasei collegi tra i candidati delle varie correnti. Undici andrebbero ai deluchiani (tra cui i cinque di Salerno cittá più il sesto condiviso con Pontecagnano), quattordici a Campania Democratica, quattro ai fedelissimi del parlamentare ebolitano Tonino Cuomo, e tre al presidente della Provincia Angelo Villani, che coordinerebbe pure una lista civica di coalizione. Una formazione che non piace ai dalemiani, pronti a sganciarsi dai popolari e ad andare avanti con una lista propria.
Di fatto la rissosità interna del PD e del centro-sinistra è palpabile anche a livello locale dove non mancano scaramucce e colpi mancini fra i vari eletti e dirigenti (il Mattino, 04/03/2009, 05/03/2009).
Intanto il Presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, insieme ai fedeli cavesi, parteciperà al pellegrinaggio ad Assisi, ufficialmente per sciogliere il voto che la città metelliana aveva preso il 18 febbraio 1996 in onore della ricostruzione del Santuario di San Francesco e S.Antonio da Padova, ma non manca chi invece insinua che invece andrà ad accendere qualche cero per raccomandarsi per la tenuta della sua coalizione e per chiedere il "miracolo" della vittoria elettorale apparentemente sempre più lontana ogni giorno che passa. Peccato che nessuno gli abbia detto che avrebbe dovuto bussare ad un'altro portone. Infatti è Santa Chiara la patrona dei casi impossibili.
Intanto le diatribe interne del PD mettono anche in fibrillazione i partiti partner.
"La Sinistra", il movimento guidato da Nichi Vendola, a cui ha recentemente ha aderito il consigliere regionale Gerardo Rosania, chiede "il rispetto da parte del Pd degli accordi che prevedono solo la lista di quel partito, oltre a quella del presidente, quale condizione per poter affrontare le elezioni provinciali con un centrosinistra unito. Il mancato accordo programmatico o il mancato rispetto degli accordi sottoscritti sono condizioni indispensabili perché tutta la sinistra trovi la forza, l’autonomia, la dignità per presentarsi alle elezioni provinciali con una coalizione alternativa a quella che sostiene Villani" (da la la Città di Salerno — 27 febbraio 2009) .
Stesso tono e contenuti anche da Prc, mentre il Pdci, con il segretario provinciale Mauro Gnazzo, auspica «una sola lista con falce e martello».
Intanto le liste che dovrebbero sostenere Villani sembrano essere quattro centriste, la lista dei liberal-democratici (in cui confluiscono in gran parte gli ex diniani), i repubblicani europei, la lista del Presidente e il Pd, altre quattro le liste di sinistra( La Sinistra democratica si presenta unita ai vendoliani fuoriusciti dal Prc, Rifondazione fa lista con il Pdci, poi socialisti e Verdi) (il Mattino, 27/02/2009). In più l'incognita Italia dei Valori. Infatti, Idv dovrebbe correre da sola a Salerno, Avellino e Napoli (Adnkronos).

L'UDC. Non ammaliata dalle sirene del centro-destra, al momento sembra propensa a correre da sola (il Mattino, 05/03/2009) , almeno al primo turno, anche se non mancano insistenti inviti di Villani ad aderire al "carrozzone" del centro sinistra.

L'MPA. Non pochi i grattacapi per l'ex sen. Gaetano Fasolino. Forti sono le resistenze nel PDL ad una alleanza con il partito delle autonomie. Specie in AN dove il commissario provinciale Antonio Iannone ha giustamente posto la scomoda questione dei "fuoriusciti " che lasciati i propri partiti di appartenenza sbattendo la porta (come nel caso di Gagliano), potrebbero rientrare dalla finestra. Infatti se mal convivevano, allora, con i loro referenti e colleghi non si capisce come potrebbero esserlo poi nell'ambito di una coalizione per la Provincia se questa dovesse risultare vincente. Da qui la richiesta di candidare non ex ma personalità nuove (la Città di Salerno — 27 febbraio 2009) , (il Mattino, 27/02/2009, 04/03/2009) .

Il Centro-destra presenta uno schieramento di 13 liste (PdL, Il Nuovo Psi, Popolari Udeur, Azione Sociale, Democrazia federalista Campania, Azzurri per la Provincia, Alleanza per Cirielli, Movimento per l’Italia di Santanchè, Alleanza di Centro di Pionati, D.C. di Rotondi, D.C. di Pizza, Italiani nel Mondo, il movimento di Giovanardi, ...) , numero non certo propizio, che avrà impressionato il candidato presidente, Edmondo Cirielli, che pur non dicendosi scaramantico avrà di certo "toccato ferro".
Altra freccia nell'arco di Cirielli è Luigi Crespi, fidato consigliere e sondaggista di Berlusconi (sua anche la campagna per le presidenziali in Brasile vinte da Lula) che sicuramente darà, da esperto di marketing politico, indirizzi e consigli sulla strategia della campagna elettorale. Berlusconi docet!

Una considerazione purtroppo da sostenitore e militante del centro-destra non posso non farla. Trovo la quantità di liste messe in campo spropositata e dannosa. Sarebbe stato meglio federare i piccoli (con le dovute eccezioni) ed escludere le liste civiche di appoggio. Infatti, a mia opinione, è del tutto dubbio che ad una quantità di liste maggiori corrisponda una maggiore possibilità di scelta per l'elettore e quindi una maggiore capacità di attrazione del voto. In realtà ciò mette in difficoltà i piccoli che non sempre sono in grado di coprire efficacemente i 36 collegi, e dall'altra, pur avendo il discutibile vantaggio di dare spazio alle tante ambizioni sul territorio specie nei partiti maggiori, si profila il rischio di una campagna elettorale rissosa proprio tra i candidati del centro-destra che potrebbero farsi la guerra tra loro piuttosto che cercare di sfondare a sinistra. Già ora, è evidente come a poco serviranno gli appelli e gli auspici all'unità come quelli di Luciano Farro, dirigente di Azione Sociale ("Lunedì u.s. sì è tenuto un vertice dei responsabili provinciali del centro-destra con il candidato Presidente, On. Cirielli. E' stato confermato che si correrà coi propri simboli di partito, con esclusione di F.I. e A.N. che formeranno la lista del p.d.l..Nel centro-destra, come è stato sancito nel vertice innanzi accennato, non ci sarà concorrenza tra candidati della stessa coalizione, perché tutti dovranno correre per il Presidente e togliere voti alla concorrenza, che poi sarebbe il centro-sinistra che corre per Villani"), se non mancano, a candidature ancora aperte, motivi di contrasto e di insofferenza, come quelli a Battipaglia o nel Vallo di Diano.

Ma andiamo al totocandidature nel nostro collegio.

Nel PD, con il diktat del segretario nazionale Franceschini per la lista unica di partito, rischiano in parecchi di vedere la propria aspettativa di candidatura delusa. Il sindaco, Pasquale Marino, ha ufficializzato da tempo la sua candidatura, ma si trova a dover competer con l'altro Pasquale (Quaglia), presidente del consorzio di bonifica di Paestum ed ex esponente dell'Udeur, ed ora accreditato della protezione del deputato Antonio Cuomo: "Sono già in campagna elettorale. Nessun problema a competere con Marino" . Amenocchè quest'ultimo non abbia la sua sponda in un' altra lista. Altra incognita i sempreverdi "Rocchesi" Donato De Rosa e Gerolamo Auricchio (le cui intenzioni non sono ben chiare).
Poi ci sono gli "alleati-avversari" del gruppo consiliare comunale "vince il territorio" che si presentano come i referenti locali di Villani e quindi della sua lista civica, ma anche qui bocche cucite, anche se potrebbero essere l'ultimo rifugio di qualcuno dei summenzionati. Qualche indiscrezione, non sappiamo se intenzionalmente forviante, l'amico Vincenzo Di Riso, pubblic relator degli "amici di merenda" come egli stesso simpaticamente li ha definiti, l'ha data:"a dir la verità ne abbiamo due o tre di Leoni da far scendere nella bolgia. Ad onor del vero, visto che è il candidato del Presidente, sarà lui stesso a nominare il candidato di Vince il Territorio" ed aggiunge "ma visto che noi siamo trasparenti, come la cartina al tornasole, mi permetto di riferirvi che la lista di Vince il Territorio sarà di gente che non ha al momento incarichi politici, ma saranno personaggi conosciuti nella vita sociale".
Sara vero?

Altro nome che si fa è quello del dott. Gennaro De Caro forse candidato con la Sinistra Democratica, ma qui siamo a livello di mere chiacchiere (UNICO). Lo stesso vale per la Marisa Prearo nella lista PS e Verdi.

Per l'UDC si parla dell'avv. Giuseppe Scorza di Castel San Lorenzo, che nelle ultime provinciali raccolse un bel risultato difficilmente bissabile oggi.

Per l'MPA, sembra che gli ardori politici di Mimmo Nese si siano intiepidi.

Certe, invece, le candidature dell'avv. Rosario Catarozzi nella lista civica azzurra, di Giovanni Piano in AS e l'altra di Enzo Sica nel PdL.

enzodisirio

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