giovedì 8 maggio 2008

Il PdL nella provincia di Salerno e la prospettiva politica per Capaccio/Paestum


Non desidero richiamare qui l’Apologia di Socrate, strumento davvero necessario per la comprensione della Politica e della sua sofisticata “strategia”; ma pur vero è che se di Politica vogliamo trattare non possiamo rinnegare ciò che sono state le nostre lezioni accademiche o magari provenienti da quelle “scuole politiche” che ultimamente (e fortunatamente) si vanno creando sul territorio Italiano, con la speranza, se non proposta, che anche sul territorio di capaccio-paestum e/o nella provincia di salerno possa sorgere una “scuola permanente di “formazione politica”.

Quello che è avvenuto nella Provincia di Salerno ha il sapore accademico, non solo per tramite di una maturità politica, ma anche per un evidente e marcata professionalità di lavoro ed attività che magistralmente condotte ed apportate da tutti gli esponenti politici dei vari partiti aderenti al PdL, hanno avuto la capacità di allocare, con sinergia, i molteplici tasselli da li a poco prima dispersi, al fine di incorniciare il “Quadro” della Vittoria.Una vittoria che ha smontato la casta della sinistra nella gestione amorale dei voti per mezzo di sinistre minacce o favoritismi e non da ultimo per proprie incivili e banditeschi interessi personali.Vedere la cupa e triste immagine di amministrazioni intere di sinistra, accovacciarsi dinnanzi ad un risultato elettorale sorprendente e magnifico, ha valorizzato ancor più il lavoro che sia nel grande che nel piccolo è stato portato avanti con sinergia, coesione, professionalità e maturità politica.
Aver vissuto in prima persona e con un gruppo eccezionale questa Campagna Elettorale, ha elevato, accresciuto ed evidenziato la mia stima verso tutti coloro che disinteressatamente hanno creduto in un programma sinergico, chiaro, avanzato e leale verso i cittadini e gli elettori tutti; un programma che ha ridato la libertà al Popolo Italiano, ha ridato quell’Identità Politica a tutti gli italiani che ormai sembrava essere persa del tutto. Gli eventi sono tali proprio perché presumano risposta eccezionale e positiva, e l’evento del Dicembre 2007, per tramite del Presidente Berlusconi, ha prodotto ciò che oggi stiamo vivendo, ma con la certezza di restare sempre più con i piedi ben piantati a terra, senza ne alter ego ne ergo sum, senza cullarci in un risultato tanto positivo quanto politicamente conquistato, senza ne esaltarci, ne abbozzare a chiuderci in difesa contro un’altrettanta compagine politica che non si rivede ne si identifica negli interessi dei cittadini.Ragion per cui, occorre che sulla base di questo risultato elettorale, il PdL vada in costituente e si materializzi nel grande Partito del Popolo della Libertà, allorché ci aspetta ancora tanto lavoro da fare: i cittadini hanno riconquistato la loro Identità Politica, ora il PdL ridia dignità alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania.
Noi tutti siamo pronti al più cospicuo lavoro, all’allineamento, rispetto e credo dei principi fondamentali del PdL, Ci siamo e vorremo esserci, oggi e in futuro, per costruire, creare e con stima e rispetto ringraziare del lavoro fatto e della disponibilità politica che autorevoli esponenti hanno avuto nei confronti di territori, come capaccio-paestum, nonché saputo così ben rappresentare il PdL e convogliare un lavoro perspicace, al fine di produrre il risultato ottenuto nella Provincia di Salerno.
Anche se da “Operatori Politici” quali siamo, ci sentiamo moralmente e politicamente orgogliosi non solo di appartenere e rappresentare il Popolo della Libertà ma anche e soprattutto di ringraziare tutti i candidati e tutta la dirigenza politica Regionale, di tutte le Rappresentanze Partitiche del Centro Destra, nonché gli elettori, per averci dato la possibilità di vivere momenti di straordinaria esultanza con quest’ultima campagna elettorale; momenti che siamo sicuri di rivivere non solo nelle prossime competizioni territoriali ma anche provinciali e regionali.
La nostra è una provincia che ormai è stufa di quel protagonismo da sindrome dell’Ergo Sum partitocratico, dell’alter ego predominante o della gestione familiare e personalizzata di partiti territoriali, la gente oggi vuole ed esige coinvolgimento, centralità, partecipazione, per cui, tutti coloro che si identificano nella costruzione di un grande Partito, come quello che sarà appunto il PdL, devono necessariamente convergere verso un sinuoso, intelligente e maturo “Principio Dialogico”.
Costruire, questo sarà la parola d’ordine di base per incanalarsi verso obiettivi di profondo significato politico, morale, civile e culturale al fine di identificarci, non solo come riferimenti politici dei cittadini, ma soprattutto per evidenziare e mettere in primo piano la volontà di far politica attraverso, per e con la gente; perché la politica, oggi, deve marcare la centralità della comunità, delle persone e non identificarli solo come “elettori”.
Bisogna ben presto ricominciare ad analizzare e a rivalutare le categorie “storiche” e non “filosofiche” del “concetto di politica”, di riconoscere il valore “meritocratico” e non "economico-autocrato” nella politica in generale, sia essa territoriale che nazionale; occorre che ci si ponga di fronte alle domande: “qual è la differenza tra ideologia e cultura politica?” … tra “cultura politica e attività politica”…”qual è il concetto di democrazia, di partito, di ruolo della cultura nell’agire politico”… domande che “forse” racchiudono di per se risposte già esaurienti, ma occorre per lo meno porcele, analizzarle, commentarle, con dignità ed umiltà, al fine che si crei quella caratteristica “mission” che ogni Partito Politico, ogni Coalizione, e ogni Operatore Politico, attraverso i propri esecutivi, cultura ed attività, deve intentare nelle proprie laboriosità, doverose tra l’altro, verso i cittadini.
E’ il momento di abbattere il muro di confine tra “politica e cittadini” è il momento socio-culturale di porre nella centralità della politica l’esistenza comunitaria e sociologica dei cittadini, è il momento di anteporre la “comunicazione politica” alla sola “informazione”: dialogare e convergere verso un unico obiettivo: il PdL, per tramite di una composita quanto energica squadra che abbia l’interesse principe di fare attività e comunicazione politica; attraverso una classe dirigente che non ostacoli i colloqui, le opinioni, la mera volontà di operare, di lavorare.
Gli eventi, siano essi positivi o negativi, non possono lasciar fuori dai canoni strutturali ed organizzativi le Politiche Territoriali, come appunto a Capaccio-Paestum, territorio di grande importanza culturale e politica, ovvero, è proprio difronte a questi eventi che bisogna ricorrere a comportamenti specifici di maturità e di rispetto, i quali sono gli esecutori attivi del ripristino della Politica nelle Comunità, che formi, altresì, anche un messaggio univoco di una politica unitaria e coesa di un Centro Destra che vuole marcare con determinazione: “programmabilità ed organizzazione”, “fattibilità ed applicazione”, “colloquio e coesione”, le quali rappresentano le vie più ovvie per difendere anche i valori delle proprie identità partitiche, le quali sono e saranno impronte e culture rilevanti per guardare verso un futuro che sia proprio di una perspicace dialettica politico-costruttiva.

Se l’agire è manifestazione di vita, l’attività è sinonimo di risultati: il gruppo, la squadra, la collaborazione, sono elementi basilari per la costruzione dell’attività politica, nella quale, individuato le finalità attraverso la programmazione, la riqualificazione e il sistema gestionale, volge per effetto e per tramite di una classe dirigenziale, verso una propulsiva manifestazione di unificazione del ricercato consenso politico, da e verso gli elettori, da e verso la razionalità proprio di un Partito e/o di un Movimento.
Creare quindi “azioni” genera le predisposizioni di ogni singolo partecipante alla vita politica verso la sistematica e volontaria “attività” che filtrata e gestita da una classe dirigente “meritocratica”, preposta al lavoro di squadra e alla comparazione delle idee, giunge allo scopo, non solo propedeutico della politica territoriale, ma anche e soprattutto al fine che ci si prefigge attraverso il centrare obiettivi.
Il nostro territorio esige un’attività politica che basi le proprie radici evolutive e programmatiche su alcuni punti indispensabili alla vita politica stessa, poiché essa è espressione della comunità, e che faccia da veicolo verso una coesa partecipazione ed un dialogo politico sereno e costruttivo per il centro destra, per la nostra Provincia, per Capaccio/Paestum, per il Popolo della Libertà.

Glicerio Taurisano

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