lunedì 23 giugno 2008

ANCHE IN ITALIA L'ERGASTOLO PER CHI UCCIDE UN POLIZIOTTO

Finalmente anche in Italia si va verso la condanna all'ergastolo per chi viene riconosciuto colpevole dell'omicidio di un appartenente alle forze dell'ordine.

Questo in sintesi l'emendamento (1729) al decreto sicurezza approvato, con voto unanime dal Senato della Repubblica nella prima seduta di votazione del provvedimanto.

La nuova norma, infatti, introduce l'ergastolo "per chi commette l'omicidio di appartenenti delle forze dell'ordine nell' atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio".

Un provvedimento che trova il suo fondamento nella necessita di tutelare quanti rischiano quotidianamente la propria vita per la sicurezza comune.

Bene hanno fatto il sen. Antonio Paravia d'intesa col sen. Enzo Fasano e l'on. Edmondo Cirielli , Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, a proporre questo emandamento, che modifica in maniera sostanziale il codice penale. Se il provvedimento troverà la sua definitiva approvazione sarà stato fatto un importante passo verso la tutela degli operatori della pubblica sicurezza, ma anche dato un segnale di forza dello Stato. Chi tocca un servitore dello Stato si macchia di un reato grave.
Con ciò non si vuole affatto togliere uguale dignità alla vita dei comuni cittadini, ma l'omicidio di chi lavora per il bene comune, per lo Stato, assume un profilo di gravità maggiore determinandosi come un attacco alle istituzioni che dovrebbero assicurare l'osservanza e l'applicazione delle regole comuni.
"Dopo la morte del ten. Marco Pittoni" chiarisce il sen. Nino Paravia "alcuni parlamentari salernitani del Popolo delle Libertà si sono interrogati su quali correttivi urgenti si potessero apportare alla normativa in vigore, per non permettere che sanzioni troppo morbide minassero l'opera di chi difende il territorio ogni giorno."



Così si è formulato "un emendamento che modifichi l'art. 576 del codice penale per dare un segnale di dovuta attenzione non solo agli appartenenti delle forze di polizia, ma anche alle loro famiglie".
Iniziativa che il "Presidente del Partito delle Libertà al Senato, il sen. Maurizio Gasparri, ha condiviso pienamente firmando l'emendamento. Inoltre abbiamo apprezzato il comportamento di parte dell'opposizione che ha votato favorevolmente".


Iniziativa che troviamo legittima e dovuta a chi quotidianamente, spesso con stipendi non certo idilliaci, rischia la proprio pelle per mantenere la presenza dello Stato anche in ambiti difficili.
Il nostro pensiero va anche a chi senza una divisa o una toga ha dato la vita per perseguire il proprio dovere, armato solo di coraggio, impegno civile e senso delle istituzioni. All' "eroe borghese" Giorgio Ambrosoli, ai tanti "uomini comuni" che hanno onorato le istituzioni che rappresentavano, che fosse un piccolo comune o un ente pubblico importante, dicendo "NO", per l'amore della verità , della giustizia e della legge. Il nostro più sentito ringraziamento va a quanti, di cui spesso non si sa nulla, quotidianamente fanno il loro dovere malgrado tutto.

enzodisirio

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