martedì 24 giugno 2008

Berlusconi e il pacco, contropacco e contropaccotto sicurezza.

Finalmente è stato approvato il PACCHETTO SICUREZZA dopo una tormentata discussione al Senato. Ora passa al vaglio della Camera.

I commenti allarmati di tanti politici, la lettura di tanti giornalisti e bloggers preoccupati e scandalizzati ci ha riportato alla memoria un bellissimo film di Nanni Loy: 'Pacco, contropacco e contropaccotto' (1992).

Berlusconi come i famosi "truffatori" napoletani parla di pacchetto sicurezza e rifila agli Italiani un bel "pacco".

Ma allo stato dei fatti c'è anche chi ci ha rifilato un bel "paccotto". Si è parlato di un parere del CSM sull'incostituzionalità della famosa norma blocca processi. Parere che dopo un colloquio di Napolitano, Mancino, il Vice-presidente dell'organo di autogoverno dei magistrati, ha smentito esistere. “Il Senatore Mancino - si legge in una nota diffusa dal Quirinale - ha precisato al Presidente Napolitano che nessun parere è stato a tutt'oggi elaborato e approvato dalla Commissione competente, né alcuna bozza di parere è stata concordata tra i due correlatori designati dalla Commissione: i consiglieri Pepino e Roia, e che, conseguentemente, nessun documento poteva essere sottoposto alla sua attenzione e a quella del Capo dello Stato ai fini del successivo inserimento nell'ordine del giorno del Plenum. Il Senatore Mancino ha perciò rilevato che si sono aperte polemiche immotivate su un parere inesistente”.

Il decreto "salva Berlusconi", quello dello stop a processi fino al giugno 2002, in realtà è una bufala mediatica. Si è alzato un polverone sul fatto che "i processi minori" sarebbero stati sospesi per un anno. Ma i tanti detrattori di questa norma l'hanno letta e soprattutto capita?

Qui si parla di sospensione e non di indulto o grazia. I procedimenti non decadono come la prescrizione è sospesa per lo stesso tempo. Nessun rischio quindi di mandare impunito alcuno.

Si parla una volta tanto, lasciatemelo dire, delle vittime che vedrebbero ritardata la loro speranza di giustizia.

Ma lo ripeto la si è letta la norma?

Qui si parla di processi per atti compiuti PRIMA del 30 giugno 2002 e che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado.
Cioè di processi per fatti compiuti ben prima di 6 anni fà!

Ciò che sorprende è il fatto che ci sia ancora gente che non ha ancora avuto giustizia a distanza di tanto tempo senza che vi sia stata una sentenza di primo grado.

Diciamocelo francamente molti di questi processi non arriverebbero comunque alla loro conclusione.

Nel migliore dei mondi possibili ciò non dovrebbe accadere, in Italia succede!

Allora perchè non fare in modo che quelli di maggiore gravità possano essere celebrati in tempi più "giusti"?

Se poi, come spesso accade in Italia, si fanno anche i processi alle intenzioni........(quelle di Berlusconi, naturalmente).

Resta comunque una norma controversa, che ferisce il senso di giustizia di tanti Italiani. Compreso me che ha difficolta a capire perchè ad anni dei fatti non si sia fatta ancora giustizia.

Forse, sarebbe opportuno avviare un serio dibattitto sulla qualità e l'efficienza dell'organizzazione dei lavori giudiziari. Più che provvedimenti straordinari ci sarebbe bisogno di riformare l'intera macchina della giustizia. Eppure di esperienze positive con l'attuale caotica legislazione ce ne sono.
Io credo che molto dipende anche da un'organizzazione del lavoro giudiziario superata e inefficiente. Dalla troppo mole di reati che potrebbero essere sanzionati anche solo a livello amministrativo (l’omesso versamento di ritenute INPS, l’omesso versamento delle ritenute d’acconto, l’ingiuria, la minaccia lieve, la sosta con biglietti prepagati (i vouchers) falsificati, l’omessa esposizione negli esercizi di ristorazione della tabella dei giochi leciti, ecc. ecc.), da una magistratura divisa in correnti che non hanno nulla da invidiare ai partiti della peggiore tradizione della cosiddetta Prima Repubblica. Forse a molti è sfuggito che se i politici sono una "casta", un'altra altrettanto o forse più potente è quella dei magistrati: corporativa, autoreferenziale, legata nelle sue componenti correntizie a logiche lottizzatrici, al clientelismo.

Resta comunque l'importanza di questo decreto che pur tra provvedimenti "specchietto" ne contiene molti altri di grande rilievo.

enzodisirio

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