Il totonomine per Palazzo Sant'Agostino nel centro-destra impazza sempre più.
Preferiremmo che la scelta del candidato Presidente fosse più discreta e soprattutto più celere, tale da permettere al designato di poter partire già a settembre o ottobre con quella che si paventa una difficile battaglia.
Fino ad ora una girandola di nomi, più o meno prestigiosi, che rischiano però di finire giù per il lavandino.
La guerra delle nominations è una vecchia metodica tattica della politica che andrebbe superata.
E' deleteria per la credibilità dei partiti come per le dignità dei nominati.
Giustamente i giornali locali ci vanno a nozze. Ogni notizia e indiscrezione è pubblicata. Non mancano le bufale create ad arte proprio per fomentare il dibattitto. Le dichiarazioni si sprecano. Ma non sarebbe ora che i responsabili di partito imponessero il silenzio stampa ai propri iscritti ed eletti?
Prima di parlare di persone non sarebbe opportuno parlare invece di programmi e quindi del profilo del candidato Presidente?
Lo so, il mio è un approcio ideale al problema. Ma credo ancora fortemente che le persone siano funzionali ai progetti. La scelta del candidato dovrebbe essere fatto in base al progetto politico che si ritiene più idoneo per la nostra provincia. Purtroppo sembra che si vada all'inverso prima la persona e poi il simil-progetto da cucirgli addosso.
Certo l'illusione della facile vittoria sulla scia delle politiche alletta alcuni, che forti di qualche incarico, pensano di poter avere la strada spianata per Palazzo Sant' Agostino. Purtroppo la storia è ben altra. Già di per sè le amministrative hanno una valenza del tutto locale, legate a logiche diverse dall'elezioni politiche. Qui non c'è nessun effetto Berlusconi o mediatico che regga. Contano la credibililtà e il consenso dei candidati.
Villani ha governato bene (almeno rispetto alla media nostrana). I partiti che lo sostengono sono fortemente radicati sul territorio. Possono godere di una rete di referenti (sindaci, amministratori pubblici, ecc.) e clientele che non va sottovalutata. Non dimentichiamo che questa è la regione dove i Bassolino e i Valiante a sentire i nostri compaesani nessuno li vota eppure puntualmente ritornano.
Che fare?
Prima di tutto che il dibattito sia riportato alle interno delle sedi dei partiti e non sui fogli dei giornali, di cui sappiamo bene l'uso che ne facevano i nostri nonni dopo averli letti.
Riportiamo tutto nelle sedi e nei modi della politica, quella vera. Se invece si pensa che si debba, per amore di trasparenza, dare la possibilità al Popolo della Libertà di esprimere il proprio consenso lo si faccia anche in questo caso nell'unico modo possibile quello delle primarie.
A quanti già danno manifestazioni pubbliche in grandi alberghi di Salerno per darsi il viatico per Palazzo Sant'Agostino, direi, anche se so che queste mie parole rimarranno circoscritte ai pochi intimi che mi leggono: ATTENZIONE ALLE PARTENZE TROPPO FRETTOLOSE.......
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