giovedì 3 luglio 2008

Un'altro pezzo di Paestum va via.....

Addio Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Paestum.
Addio per sempre.
La giunta regionale, su proposta dell´assessore al Turismo, Claudio Velardi, ha deciso la riorganizzazione degli Enti provinciali e delle Aziende ad essi collegate, sopprimendo quest´ultime. Questo provvedimento, nelle intenzioni dell'assessore, vuole avviare una fase di razionalizzazione del settore, superando la frammentazione della governance turistica. Alla fine della drammatica cura dimagrante sopravviveranno solo i 5 Enti provinciali del turismo (Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Benevento) a cui spetterà la gestione diretta di tutte le attività di promozione turistica, comunicazione e organizzazione, nonché le politiche di bilancio e del personale finora spettanti alle 15 Aziende.

Valardi chiarisce meglio il suo pensiero sul blog personale:"abbiamo avviato un cambiamento delle strutture regionali del turismo. Le funzioni sinora svolte dalle 15 Aziende autonome saranno assorbite dai 5 Enti provinciali del turismo. Meno strutture, meno organismi, meno burocrazia, meno soldi da spendere. Più efficienza, più velocità, migliori servizi. (Si spera, o meglio lavoreremo perchè così sia). Ma intanto il primo passo è fatto. Le aziende diventeranno dei moderni ed efficienti info-points sul territorio, con personale capace, gentile e informato. Gli Enti, disponendo di personale adeguato, potranno essere veri bracci operativi, organizzando le varie politiche di settore, etc… Insomma, stamattina in Giunta abbiamo fatto, secondo me, un passo importante nella direzione giusta."

A capo dei 5 Ept sono stati chiamati Dario Scalabrini (amministratore dell´Ente provinciale per il turismo di Napoli e, contestualmente delle Aziende Capri, Castellammare di Stabia, Ischia e Procida, Napoli, Pompei, Pozzuoli, Sorrento-Sant´Agnello, Vico Equense), Gennaro Avella (amministratore dell´Ente provinciale per il turismo di Salerno e, contestualmente, elle Aziende di Amalfi, Cava de´ Tirreni, Maiori, Paestum, Positano, Ravello e Salerno), Vincenzo Iodice (amministratore dell´Ente provinciale per il turismo di Caserta), Santino Barile (ammini-stratore dell´Ente provinciale per il turismo di Avellino), Luigi D´Anna (amministratore ell´Ente provinciale per il turismo di Benevento).

Duro Salvatore Ronghi, vicepresidente del Consiglio regionale: «Ho dato mandato a un gruppo di legali per presentare ricorso al Tar contro Bassolino e Velardi che, di fatto, hanno commissariato la III Commissione consiliare permanente e l´intero Consiglio Regionale della Campania ». Ronghi poi si fa caustico: «L´assessore ‘‘col maglione´´ ha approvato un´ulteriore delibera illegittima, cancellando le aziende turistiche e lasciando in vita i soli Ept, con ciò annullando, di fatto, la legge regionale vigente sul turismo ma anche e soprattutto il disegno di legge che è all´esame della III Commissione». Bordate anche da Angelo Polverino, di An («ho chiesto la convocazione ad horas della III commissione regionale Attività produttive e l´audizione dell´assessore al Turismo», ha affermato) e Enzo Rivellini, capogruppo dei consiglieri di An («L´assessore Velardi non ha fatto passare neanche 24 ore dalla stretta di mano col sottosegretario Brambilla per continuare, a carro armato, nella politica ‘‘solitaria´´ di gestione del turismo in Campania »). “ Ritengo- ha dichiarato Alberico Gambino- che in seno alla giunta regionale si sia verificato qualcosa di alquanto anomalo. La delibera proposta dall’assessore al turismo Velardi ed approvata all’unanimità dalla giunta regionale avente ad oggetto l’eliminazione delle aziende di soggiorno e turismo dell’intera Regione Campania, ci appare “illogica”, priva di ogni tipo di logica. Innanzitutto, perché la soppressione delle aziende di soggiorno e turismo dovrebbe essere oggetto di un apposito provvedimento del consiglio regionale, unico organo sovrano deputato, attraverso il confronto e la partecipazione, ad esprimersi su un argomento così delicato. La delibera in oggetto, infatti, lede il settore turistico, che dovrebbe rappresentare il volano di crescita principale per una Regione ricca di risorse naturali, artistiche, culturali e per una Provincia, quella di Salerno in particolare, che è tra quelle che maggiormente può svilupparsi attraverso il turismo."

Intanto un'altra mazzata per il comparto turistico e l'economia pestana, dopo l'emergenza rifiuti, l'ecoballe a Coda di volpe, la chiusura delle stazioni ferroviarie di Paestum e Capaccio Scalo, la mozzarella alla diossina (quella casertana), il mare sporco di quesi giorni. Anche l'abolizione dell' AAST di Paestum è un nuovo tassello negativo nell'inquietante futuro della nostra zona. Certamente tale ente non ha brillato nel suo ruolo di promoter del territorio pestano. Ha fallito senza dubbio quella che era la sua missione. Sicuramente un ruolo importante, in tutto ciò, l'ha avuto la lottizzazione politica che ha utilizzato questi enti per dare "un posto" a qualche amico e cliente, come la mancanza di una seria sinergia con gli altri enti sul territorio (in realtà poco, ma male col Comune e la BCC) e soprattutto gli operatori turistici. L'incapacità di una reale volontà di programmazione, promozione e coordinamento fra gli attori del settore turistico ha fatto il resto.
L'assunzione dell'incarico commissariale della Marisa Prearo, sotto l'egida del buon Gennaro Mucciolo, aveva comunque dato un'impronta diversa all'AAST di Paestum dopo anni di gestioni "piatte", con iniziative certo estemporanee ed avulse da una seria programmazione e promozione, ma comunque lodevoli.

Non sappiamo come finirà la vicenda, ma certamente è chiaro che se continua così con un'amministrazione comunale del tutto chiusa in se stessa e interessata solo al "suo oscuro oggetto del desiderio", il PUC e a ben poco altro, rischiamo assai grosso. L'economia capaccese è sempre più in affanno. Se il comparto agricolo e zootecnico cominciano ad arrancare, quello turistico è ormai alla frutta. Possibile che l'unico rimedio che sappia indicare una classe dirigente è quello della cementificazione del nostro territorio? Quello della speculazione edilizia?
Le linee guida di questo PUC, che dovrebbe pianificare lo sviluppo urbanistico del nostro paese per i prossimi 20 anni, all'apparenza nella loro generalità condivisibili, lasciano, però, perplessi e appaiono inquietanti in alcuni aspetti. Taluni di questi sono proprio quelli inerenti il comparto turistico, ma di ciò ne parleremo un'altra volta.

enzodisirio

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