sabato 26 luglio 2008

ECCO COME NASCERA' IL POPOLO DELLE LIBERTA'



FISSATE LE SCADENZE. AN E FORZA ITALIA NON SI SCIOLGONO MA CONFLUISCONO NEL NUOVO PARTITO

C’è il progetto, c’è il “timing”, c’è l’accordo di massima sulle scadenze congressuali. Adesso al processo di unificazione del centrodestra serve un’“anima”, un’emozione, una suggestione forte che sventi il rischio di una fusione burocratica e riproduca nel nuovo partito unitario i sentimenti di adesione profonda che hanno caratterizzato la destra italiana al di là dei diversi passaggi politici della sua storia. Così il reggente Ignazio La Russa ha sintetizzato, aprendo la prima riunione del nuovo esecutivo di An, la questione centrale che An deve affrontare in questa fase. La Russa ha esortato a «rispondere con una carica di ottimismo» alle preoccupazioni grandi e piccole dei quadri intermedi. «Ci siamo già passati nella fase di Fiuggi – ha detto – e sappiamo come fare». Più complesso il tema per quel che riguarda alcune aree del tradizionale elettorato di Alleanza nazionale, fortemente legato a dati simbolici e “identitari”: qui si tratta di far capire che il nuovo soggetto unitario non ridimensionerà ma amplificherà il nostro ruolo politico, «facendo nascere una competizione positiva sul terreno culturale, sui progetti e sui valori del Popolo della libertà». Giocare sul terreno dei contenuti, più che sui rapporti numerici, a cominciare dall’Assemblea nazionale di An del 26 luglio, per sviluppare nel nuovo partito «un’identità forte» e fortemente collegata alla visione della destra: questa l’indicazione di La Russa. Tra le idee emerse nel dibattito, la proposta di una grande festa nazionale a Milano in settembre e quella di una serie di manifestazioni sul territorio per allargare il “perimetro” del dibattito e le decisioni.
Il “timing” concordato al tavolo nazionale prevede entro questo mese l’insediamento di un Coordinamento nazionale del Pdl e di un Comitato Costituente. Il primo organismo sarà più ristretto, Forza Italia e An parteciperanno con delegazioni fortemente “operative”: quella di via della Scrofa sarà composta da La Russa, Alemanno, Matteoli, Gasparri, Lamorte, dal vicecapogruppo allaCamera Bocchino, dai dirigenti dei giovani e delle donne Meloni e Saltamartini, dal responsabile dell’organizzazione Martinelli.
La Costituente sarà un organismo più ampio, ne faranno parte tutte le diverse componenti che alle ultime politiche si sono ritrovate sotto le bandiere del Pdl, a cominciare dalla Dc di Rotondi e dal Nuovo Psi. Prima della pausa estiva la Commissione per lo statuto dovrebbe insediarsi e il suo comitato ristretto (La Russa, Verdini, Caruso, Ghedini) comincerà a predisporre la bozza dell’atto costitutivo del nuovo Pdl.

Nella prima riunione del nuovo Esecutivo di An si è fatto il punto sul processo unitario: la macchina è partita e deve coinvolgere tutti


E al riavvio dell’attività politica, ci saranno tutti i presupposti per un primo, grande appuntamento popolare (la festa di Milano) e per l’avvio del processo di adesione al nuovo partito: tra ottobre e novembre, nei gazebo installati in tutti i comuni italiani, i cittadini potranno sottoscrivere la “carta dei valori” del partito e la preadesione ai suoi circoli.
Quanto all’assemblea costituente del Pdl sarà a febbraio, «il giorno dopo il congresso di Alleanza nazionale», ha detto La Russa. Alleanza Nazionale e Forza Italia non si scioglieranno ma «confluiranno in un nuovo soggetto politico unitario, che in un primo momento vivrà una fase transitoria dove incarichi e decisioni verranno assunte di comune accordo». I delegati per l’assemblea costituente saranno scelti con modalità diverse. Il partito di Berlusconi li individuerà probabilmente facendo riferimento agli eletti.
An darà vita a congressi provinciali per indicare la sua delegazione (gli eletti ai vari livelli parteciperanno di diritto). La costituente di febbraio ratificherà le regole statutarie, sancirà gli organismi guida e stabilirà una sorta di “regime transitorio” dove tutte le decisioni saranno prese di comune accordo.
Si sancirà inoltre la fusione dei gruppi consiliari nelle regioni, nelle province e nei comuni individuando le modalità (anche queste transitorie) per la scelta dei capigruppo.
Come è evidente, è stato trovato un ragionevole punto di sintesi tra il modello leaderistico di Forza Italia e lo schema organizzativo tradizionale di Alleanza nazionale, sventando il rischio di approdare a un rassemblement senza regole e più simile a un cartello elettorale permanente che a un partito. Trascorsa la fase transitoria, che si immagina di un biennio, il Pdl andrà a regime con una regolare vita democratica interna, l’elezione della sua classe dirigente, l’attivazione “dal basso” degli organi statutari.
Gli interventi sulla relazione di La Russa, e in particolare quelli di Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, Silvano Moffa, Fabio Granata, Marco Zacchera, Domenico Benedetti Valentini, Marcello Taglialatela, hanno fatto emergere due indicazioni: innanzitutto la necessità di un costante pressing perchè i tempi del processo di unificazione siano rispettati senza ulteriori rinvii; in secondo luogo l’attenzione al coinvolgimento della base del partito per sventare il rischio che l’operazione Pdl si traduca in un’intesa tra classi dirigenti e non “contagi” l’area vasta che, soprattutto in An, esprime un desiderio di partecipazione politica. Sullo sfondo del dibattito si è fatta sentire la preoccupazione per i tagli determinati dalla manovra economica e gli nterrogativi sul processo delle riforme che partirà a settembre: Alleanza nazionale intende giocare un ruolo forte, soprattutto nel campo della riforma istituzionale,con sue specifiche proposte.

di C. C. (articolo tratto dal Secolo d'Italia del 24.07.2008)

Foto: La riunione del nuovo esecutivo di An, del 24 luglio nella “sala Tatarella” (Foto Para)

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