lunedì 16 giugno 2008

OZIO CREATIVO

Questo è il titolo di una delle "fatiche" dell'ecclettico professor De Masi.

E sì che di impegni lo stakanovista professore ne ha.........

E', infatti, DOCENTE di Sociologia del Lavoro alla Sapienza di Roma dal 1961, PRESIDENTE della Sit (Società italiana del telelavoro), ha fondato anche la S3-Studium, Scuola di specializzazione in Scienza organizzative della quale riveste il ruolo di DIRETTORE SCIENTIFICO, è inoltre DIRETTORE della rivista Next Strumenti per l'innovazione, e CURA per la Franco Angeli Editore la collana "La Società" senza trascurare le numerose COLLABORAZIONI con quotidiani e periodici e naturalmente le pubblicazione di saggi e studi, è tralaltro PAST-PRESIDENT NAZIONALE dell'Aif, Associazione italiana formatori, e dell'In/Arch, Istituto nazionale di Architettura.

Dimenticavo ......è anche PRESIDENTE della Fondazione Ravello (Festival). Inoltre ......SEMBREREBBE anche il PRESIDENTE del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Per uno che parla di .."ozio" ne fa di cose.

Di lui nel Cilento sappiamo che a maggio ha rimesso il mandato di Presidente del Parco nelle mani del neo Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
Le hanno chiamate dimissioni di cortesia.....

Salvatore Gagliano, consigliere regionale di An, a questo proposito in quei giorni ha commentato: “Reputo che la decisione presa dal Presidente Del Parco, oltre che opportuna, sia stata quanto mai doverosa per una questione di coerenza. In questo momento, una nuova nomina potrebbe equilibrare la composizione del Consiglio del Parco, visto che la maggior parte dei componenti è stata scelta dal centrosinistra”.

Intanto, De Masi ha motivato le ragioni delle sue dimissioni: “Stavo facendo un gran lavoro quando è caduto il governo ed è arrivato un ministro di destra. Io che sono stato nominato da PECORARO SCANIO che è di sinistra, non ne faccio un fatto politico essendo la mia una nomina tecnica; ma oggi ne faccio un fatto di correttezza politica oltre che di cortesia. Se il ministro riterrà di confermarmi nell’incarico rimarrò, altrimenti...”.

De Masi è in carica dal 15 gennaio e nei suoi primi 100 giorni sembrerebbe che si sia fatto solo un "giretto" per i paesi cilentani. Alla fine ha sentenziato: “Ritengo che ci siano tre livelli di sviluppo possibile: quello altissimo da Costa Smeralda, dove potrebbe investire anche l’Aga Khan, quello di medio livello, e infine quello delle famiglie. Ma penso a Rimini non a Mondragone e alle seconde case”.

Grazie, professor De Masi cento e passa giorni per dirci quanto noi poveri aborigeni sapevamo già da tempo senza avere un titolo cattedratico. E pensare che la paghiamo 60.000 euro all'anno per darci queste perle di saggezza. Francamente da uno come Lei ci saremmo aspettati di più!

Intanto c'è chi giustamente prende l'iniziativa. Iniziativa che condividiamo come Cilentani, anche se di confine.

L'on. Alessandra Mussolini ha presentato un'interrogazione a risposta scritta, rivolta al Ministro on. Prestigiacomo. La questione è giustamente posta. Non si discutono affatto le indubbie capacità e competenze dell'esimio professore, ma il fatto che i suoi non pochi impegni non gli permettono quella presenza continuativa che un ente come il Parco del Cilento meriterebbe.

"Ora, "dichiara Bellomo, Consigliere Comunale di AS di Atena Lucana "inizieremo a raccogliere le firme in varie piazze del parco, perché vogliamo che IL“ROMANO" De Masi torni a Roma a dimostrare le sue capacità e non continui a spendere i soldi del Parco per convegni che servono solo a farsi conoscere. Al dire il vero mi sembra una campagna elettorale a spese dei cittadini". E aggiunge: "leggendo i giornali è chiaro a tutti che De Masi non è gradito oltre che alla destra neanche al centro-sinistra. Vedo che viene considerato da tutti come colui che vuole venire a passare le vacanze nel Parco, forse il weekend, certamente né io, né Azione Sociale, partito che rappresento, siamo disposti a sottometterci a queste illustri menti perfettamente straniere che vogliono divulgare la loro fama a spese dei cittadini".

I modi ricordano quelli dei nostri cugini del nord, per intenderci quelli con i fazzoletti verdi, ma la sostanza è ampiamente condivisibile.

La politica nel Cilento è attualmente l'OMBRA di quella volontà di RIVINCITA e RISCATTO che fece di questa terra uno dei più importanti luoghi dei moti risorgimentali.

I politici "nostrani" non sembrano avere a cuore la propria terra chiusi come sono a "coltivare l'orticello". L'idea di un parco quale motore di sviluppo di un'intera economia sembra non conquistarli veramente, chiusi come sono nel loro solipsismo di maniera volta solo a raccogliere i piccoli vantaggi di una politica miope e chiusa nel più gretto campanilismo.

Eppure il Cilento è una terra dalle mille potenzialità. Le intelligenze e le professionalità in loco non mancano. Naturalmente vi sono anche dei "disvalori" come quel tale originario di Cuccaro Vetere, che in giunta regionale a noi non sembra affatto abbia fatto pesare il suo prestigio a vantaggio della sua terra.

E' uno di quei casi anomali che la scienza non riesce a spiegare, proprio come il suo "compare" di giunta: don Antonio da Afragola.

Possibile che ci sia qualcuno che li voti?

Resta comunque il punto: il Cilento ai Cilentani?

Per quanto mi riguarda non sono aprioristicamente contro "esterni" che abbiano i numeri e le carte in regola per tale incarico. Come sarebbe potuto essere altrimenti "l'ozioso" professor De Masi. Preferiremmo, comunque, qualcuno che risieda nel territorio e lo viva o che dia la massima disponibilità e presenza per un incarico non certo facile. Ma soprattutto è indispensabile che più che un politico sia un persona dotata di comprovate capacità manageriali con una solida esperienza alle spalle.
Insomma qualcuno che possa consolidare l'ente, restituendolo alla sua vocazione di tutela del territorio e dell'ambiente naturale, ma che sia capace anche di valorizzare le potenzialità locali per avviare il Cilento e il Vallo di Diano ad uno sviluppo sostenibile e compatibile.

Il governo Berlusconi si è presentato agli Italiani come il portatore di una nuova cultura della gestione della "Res Publica". Speriamo che dia prova di coerenza anche a livello periferico e che lo spoil system paventato non sia l'occasione solo per dare uno "spazio" a chi in altri luoghi non l'ha trovato.

Meglio De Masi allora.

A proposito...dove si firma?


L'ozioso,
enzodisirio





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