mercoledì 30 luglio 2008

IL PDL NASCERA' MA AN NON SI SCIOGLIE (almeno per i prossimi due anni)


"SERVELLO: PAURE?
LA DESTRA NON HA
NULLA DA TEMERE"


Questo quanto detto da Franco Servello, che ha presieduto l’assemblea nazionale di An. Ha assicurato e ha spiegato che "le indicazioni emerse dall’esecutivo ci consentono di guardare con maggiore fiducia al futuro della nostra comunità umana e politica". C’è la consapevolezza, ha puntualizzato Servello, della portata storica di un’operazione volta a costruire "assieme ai nostri alleati, una grande forza politica". Ma c’è anche la saggezza di "evitare brusche accelerazioni".

Il punto di partenza è dato dalle decisioni adottate dall’esecutivo: An e FI non si scioglieranno, ma confluiranno nel nuovo soggetto politico.
"Ci sarà un regime transitorio – ha detto ancora – nel quale le decisioni verranno prese di comune accordo negli organismi che verranno eletti dall’assemblea costituente del Pdl prevista per il prossimo febbraio. È quello che molti di noi si auguravano e si aspettavano". La forma organizzativa di An non verrà "smantellata, ma rimarrà in vita il tempo necessario, è stato indicato un biennio, per permettere al nuovo partito di prendere corpo, forma e anima". Occorre il tempo giusto per modellare l’identità del nuovo partito lavorando a stretto contatto di gomito con gli altri soggetti che partecipano al progetto.

(Tratto da una articolo di G. Taormina apparso sul "Secolo d'Italia" del 29.07.2008)



LE IRE DEI PICCOLI


Sembra che il Cavaliere si aspettasse un clima ben diverso dall'Assemblea Nazionale di An.
Il malumore era tangibile anche se non espresso pienamente. Tra le cause i rapporti di forza decisi a tavolino dai vertici nazionali dei due movimenti, che vedono una sovrarappresentazione di Forza Italia a scapito di Alleanza Nazionale (70% contro il 30%).
Ma neanche i "piccolini" sono contenti, esclusi come sembrano, sin ad ora, dal tavolo delle trattative. Il disagio e l'irritazione tra i gli altri movimenti fondanti del PdL ( la D.C. di Rotondi, il Nuovo PSI di Stefano Caldoro, la componente di Giovannardi) nasce non solo dal loro scarso coinvolgimento nel processo di formazione del nuovo soggetto politico, ma anche dal determinazione della loro quota di rappresentanza.
Se da una parte An si oppone ad un suo ulteriore ridimensionamento (una rappresentanza inferiore al 30%) dall'altra spinge affinchè i piccoli siano conteggiati proprio in quota F.I., come avvenne per l'elaborazione delle liste nelle ultime politiche.
Vedremo gli ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

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