lunedì 28 luglio 2008

IL CENTRO DESTRA VINCE SUL PUC


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Il Consiglio Comunale del 21 luglio scorso ha approvato gli indirizzi alla relazione programmatica per la redazione del Piano Urbanistico Comunale (ex Piano Regolatore Generale). E’ un importante punto di partenza per la redazione di quel fondamentale strumento amministrativo che è il PUC e per la definizione di quella che sarà la “città futura”. In tal senso il centro-destra capaccese non poteva esimersi dal dare il suo contributo alla sua formazione data l’annosa attesa dei nostri concittadini, che a ragione vi intravedono lo strumento principe per lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità.

In più di una manifestazione pubblica esponenti e consiglieri di centro-destra hanno affermato la propria volontà di andare all’approvazione di questo fondamentale strumento urbanistico e anche in commissione consiliare non hanno fatto mancare il proprio contributo d’idee, proposte, come non sono mancati i rilievi critici. Ma, al di là del voto anche positivo espresso in tale sede, tale scelta non può ritenersi debba vincolare i consiglieri comunali in fase di approvazione finale in aula (come fa da esempio la massima assise istituzionale italiana, il Parlamento, dove i gruppi parlamentari spesso pur avendo dato parere favorevole in Commissione sui progetti di legge, in aula si esprimono diversamente).

In tal senso i Consiglieri di centro-destra (il gen. Giuseppe Troncone, Gruppo misto PDL, Giuseppe Mauro e Roberto Voza, F.I.) si sono fatti portatori della volontà dei partiti di riferimento (F.I., A.N., A.S. e D.C. per l’Aut.) in Consiglio Comunale presentando un documento politico sulle linee di indirizzo alla relazione programmatica del PUC. Atto dovuto dei consiglieri comunali quali espressione in ambito istituzionale degli elettori di centro-destra che a tali partiti fanno riferimento. Né tanto meno i partiti di centro-destra potevano esimersi, in virtù del loro ruolo istituzionale e politico, dal presentare ulteriori misure correttive all’impianto degli indirizzi così come disegnato dalla maggioranza amministrativa di questo paese. Era non solo doveroso ma necessario alla luce delle importanti conseguenze che tale atto amministrativo avrà sulla vita quotidiana dei cittadini capaccesi.

Purtroppo ci è spiaciuto ascoltare in C.C. alcuni “nervosi e infastiditi” interventi di “censura” nei confronti dei consiglieri di opposizione ai quali si rimprovera l’apparente disponibilità della maggioranza a fare propri i contributi dell’opposizione e l’immotivata necessità di presentare un documento alternativo, come anche una supposta identità di contenuti tra le proposte di entrambe le parti politiche.
Riteniamo tali affermazioni inutili esercizi di dialettica per i motivi pocanzi espressi ma anche per l’insussistenza di tali asserzioni. Infatti, la tanto decantata apertura verso la minoranza non ha trovato consequenzialità alla prova dei fatti. La minoranza aveva espresso la volontà di avere un proprio tecnico, all’interno dell’Ufficio di Piano. Proposta pubblicamente accolta dal sindaco Marino. La minoranza conseguenzialmente ha formalmente proposto l’arch. Luigi Delli Priscoli. Tale nomina allo stato ancora non è pervenuta. L’opposizione ritiene tale nomina come fondamentale quale garanzia all’espletamento della sua funzione di proposta e controllo. All’Ufficio di Piano, spetta, infatti, la definizione del PUC con i contenuti e gli elaborati previsti dalla legge e secondo gli indirizzi forniti dall’Amministrazione.
La legge, poi, prevede come non consequenziale un’ulteriore passaggio in C.C. per l’approvazione finale di quest’importante strumento amministrativo, prevedendone anche la possibilità in seno alla giunta comunale.

Il centro destra, poi, si è espresso univocamente con un documento politico che vede la partecipazione di tutte le sue componenti politiche (F.I., A.N., A.S. e D.C. per l’Aut.) che attraverso una compagine consiliare più salda ha espresso la propria volontà di essere determinante in questo passaggio amministrativo così delicato. In tal senso ha posto in maniera chiara l’inderogabilità dell’assunzione del proprio documento quale emendamento integrale a quello della maggioranza. Alle proposte di mediazione giunte dai banchi della maggioranza e dalla stessa Presidenza del C.C. (integrazione parziale o assunzione di alcuni principi) i consiglieri di centro-destra hanno risposto unitariamente e chiaramente che sarebbero stati disposti a votare favorevolmente solo un documento emendato integralmente dal proprio.
Quanto alla similarità dei due documenti è stato chiaro il consigliere Caramante che in fase di dichiarazione di voto ha espresso le sue perplessità all’adozione di tale emendamento che modificava sostanzialmente la proposta della maggioranza in alcuni suoi punti chiave e qualificanti.

I punti qualificanti della proposta del centro-destra sono:

1. Capaccio Scalo dovrà recepire la maggior parte della volumetria residenziale del fabbisogno teorico calcolato - senza ipotesi forzate di situazioni di usi abitativi inesistenti - localizzati ai margini e/o nell'immediato periurbano, senza compromettere nel modo più assoluto le aree verdi interne all'insediato.

2. Prevedere le quote di utilizzo del comparto edificatorio nell'ordine del 70% da cedere gratuitamente al comune e del 30% come trasformabilità rispetto all'uso previsto;

3. La rilevante quota parte dei volumi ad uso alberghiero localizzata lungo il tratto Foce Sele-Varolato, Laura e Licinella senza alcuna previsione a uso residenziale, la quale comprometterebbe irrimediabilmente I'intero litorale marittimo;

· Altra quota significativa dei volumi alberghieri va localizzata a Capaccio Capoluogo intorno al centro storico valutandone l'effettiva domanda ditrasformazione degli operatori turistici;

4.
Piccole quote di volumi residenziali ai margini sfrangiati dei borghi urbani per un loro completamento e identità.

5. Il rispetto della naturale vocazione del térritorio nonché nel rispetto delle reali capacità ricettive degli ambiti di usi e funzioni e la non individuazione di nuovi insediamenti dove non siano presenti i servizi e le opere di urbanizzazione primaria (rete fognaria, rete pubblica illuminazione, rete idrica, sicurezza, ecc.) perché i costi a carico della collettività non sarebbero giustamente finalizzati;

6. Per "luoghi e sistemi di luoghi" individuati come maggiormente trasformabili esistenti ai margini dei nuclei insediativi e non all’interno di aree libere, in modo da
realizzare un "sistema di percorsi verdi e di luoghi interni ed esterni ai nuclei" con funzioni commerciali, di servizio e verde locali che colleghino i nuclei insediativi con I'area del Parco archeologico di Paestum, e ne costituiscano il sostegno organizzativo e di integrazione reciproca ed urbana.

7. Dare consistenza e metodo all'attuazione del piano ricorrendo allo strumento del "Progetto urbano" consistente in un insieme di procedure ed atti tecnici finalizzati alla costruzione secondo un approccio strategico del progetto di assetto futuro, attribuendo finalmente a quest'ultimo una fisionomia e una finalità precisa rispetto al processo di piano. In sostanza il "Progetto urbano" dovrebbe fornire tutti gli elementi necessari per validare la quantità e la qualità delle trasformazioni che il progetto individua, per determinare la convenienza sia pubblica che privata delle operazioni nel loro complesso.

La rappresentazione del Consiglio comunale ultimo scorso fatta da alcuni organi di stampa dove si suggerisce surrettiziamente un improbabile “inciucio” tra maggioranza e opposizione, alla luce dei fatti, è destituita di ogni fondamento e quindi irreale. L’opposizione di centro-destra ha fatto ampiamente il suo dovere istituzionale realizzando anzi una grande vittoria politica in seno al C.C. Infatti, la maggioranza ha votato il nostro documento, nella sua integrità, come emendameto al proprio.

enzodisirio

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