giovedì 10 ottobre 2013

DUNQUE, DOVE ERAVAMO RIMASTI?

"Dunque, dove eravamo rimasti?"

Era il 1987 quando Enzo Tortora tornò alla RAI aprendo così la sua trasmissione più famosa.
Aveva subito un'ingiusta detenzione su false accuse. 

Oggi possiamo dire con uguale certezza che anche la destra italiana è stata sequestrata ed imprigionata. Anni di berlusconismo ne hanno snaturato l'identità e "corrotto" coloro che ne dovevano essere i suoi interpreti nelle istituzioni. Il PDL ne è stato il luogo della dissoluzione finale. 

Il paradosso è che la destra in Italia è ancora vitale, ha un suo elettorato, ma non ha veri riferimenti (se non casi di nicchia) politici significativi e credibili. 

Oggi, quelle che erano le anime della diaspora, del MSI prima e di AN oggi, cominciano ad immaginare una riunificazione.
Così i vari vecchi "colonnelli" iniziano a muoversi per ricostituire i loro vecchi gruppi, le future "correnti" di un eventuale probabile soggetto unico. 

Personalmente penso che sia improbabile che coloro che hanno crocifisso e ucciso l'unico soggetto politico della Destra italiana, cioè AN, possano oggi rifondarla. Sono assolutamente poco credibili. Sarebbe una "fusione fredda" simile a quella che segnò la nascita del PD. 

Troppi galli: la Destra di Storace, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, persino il FLI di Fini e Bocchino ed adesso anche Prima l'Italia di Alemanno.
Non vorrei che più che la rinascita di un soggetto politico di Destra, sia un comodo contenitore per alcuni di riciclarsi e ricercare i fasti del passato, per trovare uno "spazio" che altrove non trovano più.
Non ho dubbi, in vero, che sia così, ma è anche vero che il diavolo fà le pentole ma non i coperchi. 

Se lor signori vorranno creare un soggetto che nelle sue logiche decisionali e di selezione degli eletti sia la fotocopia della vecchia AN, che aveva mediato i modi del berlusconismo, allora, stiano certi che la creatura così partorita alla sua nascita sarà già morta. 
Se invece si darà spazio ai territori e agli iscritti con una vera  democrazia interna e con un modello simile a quello del vecchio MSI, adeguato a logiche diverse da quelle correntizie, allora forse la Destra potrebbe anche rinascere.
Di certo, oggi, il partito di leader con logiche quasi plebiscitarie come lo fù quello di Fini non è più possibile. Manca la personalità carismatica, ma soprattutto vi è la mediocrità generale dell'attuale classe non-dirigente degli ex-AN. 
 Insomma i grandi feudatari, i valvassori (quelli che sono forti nei territori ) ed i valvassini (gli aspiranti) vorrebbero tornare ad avere un "Regno", ma penso proprio che nessuno di loro potrà mai essere Re. Cosa di cui anch'essi sono consapevoli. Così ciascuno cerca di crearsi uno "spazio" o di trovarvi una collocazione utile in prospettiva della "riunificazione" o meglio quella che è stata denominata "l'Officina per l'Italia".

Ieri sera, presso l’ Hotel Engel a Capaccio, si è tenuta la prima riunione in provincia di Salerno di "Prima l’Italia", il movimento politico lanciato da Gianni Alemanno nelle scorse settimane.
I promotori sono stati Giovanni Graziano e Claudio Pignataro, presiedeva l'incontro Antonio Tisci, membro del Consiglio Direttivo Nazionale.  

Numerosi gli aderenti al neo-movimento presenti, ma aggiungo anche un gruppo di amici, che da quasi sempre fanno politica nella cittadina dei Templi. 
Così a dare il benvenuto agli attivisti di Prima l'Italia, non poteva che esserci che chi ha rappresentato negli ultimi anni la Destra capaccese, il dott. Franco Sica, già presidente di AN e coordinatore del locale PDL.
Questa è stata anche l'occasione per tanti vecchi amici, che si riconoscevano nel Circolo di AN "Giorgio Almirante" per rivedersi e reincontrasi. La curiosità tanta, ma soprattutto il riscoprire quegli stessi sentimenti di appartenenza e quella voglia di fare che hanno animato la politica capaccese degli ultimi anni. 

Abbiamo partecipato a questo evento come ospiti curiosi e guardinghi a questa iniziativa. Ben lungi dall'aderire, vi abbiamo partecipato come osservtori interessati. In fondo per quelle che sono le premesse di "Officina per l'Italia", quali siano le vie scelte alla fine tutte porteranno a Roma! Tutti i vecchi amici della destra salernitana e pestana alla fine si ritroveranno, se le cose andranno nel verso giusto, nella stessa "casa".
Ma una certezza si è fatta avanti: non è più tempo di restare in attesa, non si sà di cosa, ma è tempo di tornare ad essere protagonisti. 
Così quei vecchi amici di sempre hanno deciso che questa non è stata solo "una rimpatriata".
Potrebbe essere l'inizio per ritrovare tanti amici, tutti coloro che sono stati in tempi diversi animatori di questo gloriosa fucina politica.
Che ritorni il glorioso Circolo "Giorgio Almirante"? 
Dunque...dove eravamo rimasti? 

Nessun commento:

Posta un commento

Gli interventi sono moderati.
Sono graditi suggerimenti, critiche e osservazioni.
Gli interventi irrispettosi ed offensivi verrano moderati.