GIANNI COLUCCI «Presentano Fulvio Bonavitacola come un imprenditore. Ma me lo dice qualcuno cosa produce il candidato del Pd?» È la domanda retorica che si pone Edmondo Cirielli alla convention del Pdl all’hotel Mediterranea. «Bonavitacola, come gli altri, fa parte di un apparato totalitario, un’organizzazione per conquistare il potere. Noi abbiamo in lista veri imprenditori, gente prestata dal mondo del lavoro e della produzione alla politica. Bassolino e D’Alema, Veltroni e De Luca sono le gambe dello stesso tavolo». Poi l’affondo anche per Iannuzzi: «Hanno fatto fuori De Mita, l’unica testa pensante di quella parte politica, per intimidire Iannuzzi. Abbiamo assistito all’annessione della Margherita da parte degli ex comunisti. Insomma, colpirne uno per avvisare gli altri cento». Infine un accenno alla crisi dei rifiuti: «Fossi stato nei panni di Bassolino mi sarei dimesso per senso di responsabilità. Qui è valsa la tradizionale operazione a sostegno del compagno che sbaglia con la discesa in campo finanche di D’Alema». Severo, severissimo Edmondo Cirielli che ieri con Mario Landolfi, Mario Pepe, Gennaro Malgieri e il senatore Nino Paravia, ha aperto la kermesse in chiave Alleanza nazionale del Pdl. E Paravia non ha mancato di spiegare come la lettura della sua candidatura da alcuni indicata come «una retrocessione» non è altro che una malignità. «Primo o diciassettesimo, basta vincere e ce la faremo». Poi il richiamo alla difficoltà vissuta in parlamento e al disagio per un sistema elettorale che impone scelte dall’alto. Ma per il duo Cirielli-Paravia i posti in campo sono stati davvero tanti e in posizioni di rilievo. Quell’inedito ticket lo definisce a giusta ragione «tandem diabolico», Gennaro Malgieri. Molti gli applausi, in sala sette-ottocento persone, equamente divise tra forzisti e uomini di An. A tutti il richiamo all’unità: «Noi il percorso l’abbiamo fatto da tempo», dice ai suoi Cirielli a scanso equivoci. In platea i nomi nuovi Gerardo Soglia e Anna Ferrazzano, c’era Antonio Lubritto, è arrivato anche Enzo Fasano candidato al Senato. Poi la sedia libera accanto a Gagliano è stata occupata a manifestazione iniziata dall’attesissimo Ernesto Sica. Visti anche Paolo Puorro, Gigi Casciello e un pimpante Antonio Pierro: «Sono tornato dopo un periodo di riflessione», dice. In fondo alla sala anche Roberto Celano (capoguppo di An al Comune, una delle poche voci dissonanti a palazzo di città, ma stranamente defilato nel suo partito in un delicato momento come questo) che pare non abbia ancora sanato qualche dissidio con Cirielli. Ai primi posti Gianluigi Cassandra (che ha di nuovo chiarito che non è lui quello candidato con l’Udc); l’assenza di Mara Carfagna è giustificata dalla concomitanza dell’appuntamento napoletano con la presentazione delle liste a Campania 1 e nel capoluogo di regione. Non si vedono Aniello Salzano e ovviamente gli esclusi come Gaetano Fasolino che ha aperto un polemico fronte interno dopo le mancata designazione. Poi i temi nazionali, quelli dell’antipolitica da combattere secondo Malgieri confrontandosi con il territorio. Quello della fuga dalle urne evocato da Mario Pepe e l’adesione alle tematiche proprie dei moderati come il sostegno alla famiglia che è stato richiamato da Mario Landolfi. Oggi appuntamento nel pomeriggio con i giovani (ore 18 al caffè Moka) con Carfagna e Cirielli. Poi molti appuntamenti sul territorio. Dopo Pasqua arriva Bondi, Berlusconi si fermerà invece a Napoli.
Dal Mattino di Salerno del 15.03.2008
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