Nino Pagano (foto Fb di N. Pagano) |
I numeri ci sono tutti a norma di regolamento del C.C..
Nino Pagano e Pasquale Cetta formalizzano, così, la scelta di uscire dalla formazione civica in cui erano stati eletti, che se chiarisce la loro identità politica, porta però lo scompiglio nella coalizione "civica" e nello stesso PD, dove tutti sembrano cadere dalle nuvole.
Così se il Presidente del partito locale, Vincenzo Serrone, afferma “che non c’è alcun verbale” , cioè alcuna decisione ufficiale dei dirigenti locali a riguardo, Nello Mastursi, responsabile dell’organizzazione del Pd provinciale, nega l’esistenza di un comunicato del PD provinciale a riguardo e rimanda qualsiasi decisione sul caso a dopo il congresso provinciale, come dire: vediamo chi è chi e quanto pesa a Capaccio.
Sulle motivazioni di tale strappo ben poco sappiamo, se non delle vaghe dichiarazioni sulla preminenza personale di alcuni esponenti della civicità su gli altri, tanto da far dire a Cetta di essere "lontano da un certo modo di fare politica, che di certo non è quella che invece pratica il vero ‘padrone’ del municipio che, ormai, decide per tutti. Mi spiace per il sindaco Voza, persona che stimo e rispetto, ma ora lo vedo sovrastato." (3)
Che cosa significhi non lo sappiamo. Ma di certo nell'ultima ridistribuzione delle deleghe i due consiglieri Pagano e Cetta sono rimasti a mani vuote, cosa che indica che già non erano più considerati dal Sindaco dei consiglieri della sua maggioranza.
Di fatto il Patto Civico, si fondava sul principio che le liste, i candidati e gli eletti non avessero una connotazione partitica. La volontà dei due consiglieri di caratterizzarsi politicamente nel massimo consesso cittadino, dichiarando la loro appartenenza al PD, li ha posti quindi al di fuori da quel patto e dalla maggioranza.
La questione non è di poca importanza in quanto una scelta diversa avrebbe minato la maggioranza stessa.
Ricordiamo, infatti, come l'UDC di Capaccio (4) (5) non ha trovato "ufficialmente" collocazione nell'alleanza elettorale che sosteneva Italo Voza Sindaco proprio perché partito, e come l'UDC abbia, poi, rifiutato la contro-proposta del candidato sindaco di candidare i suoi uomini nelle varie liste civiche già esistenti.
E che dire dello "schiaffo" ricevuto dalla compagine civica di provenienza di centro-destra?
Il candidato sindaco, Italo Voza, fece un ulteriore giro di vite escludendo anche le liste "Filippo Turati" (cioè quella promossa da Antonio Fasolino, uno dei massimi sponsor della civicità targata Voza, e riconducibile a Stefano Caldoro, il Presidente della Regione Campania ed al Nuovo PSI) ed il "Principe Arechi" (cioè quella pidiellina dell'uomo forte di Salerno, l'on. Edmondo Cirielli). Cosa che creò non pochi malumori e mal di pancia.
Amici miei, la scena degli schiaffi. |
A luglio di quest'anno Italo Voza prende la tessera del PD. "Il sindaco Voza" afferma il coordinatore cittadino, Emanuele Sica in una sua dichiarazione a La Città di Salerno "con convinzione e correttezza ha dichiarato la sua indubbia appartenenza alle idee del nostro partito. Crediamo sia essenziale che si torni agli spazi di vita democratica e all’appartenenza politica con tutta la responsabilità, la trasparenza e la condivisione che questo comporta". Ed aggiunge: "Siamo fiduciosi che questa adesione è solo il primo passo verso nuovi scenari nel rapporto tra l’amministrazione ed il partito, che intende confrontarsi in maniera costruttiva e programmatica per il bene del nostro territorio." (11) (12)
Ciò portò anche a nuovi equilibri sulle quiescenti colorazioni politiche dei consiglieri di maggioranza. Così Pasquale Mazza e Giuseppe Tommasini Arenella, definitisi originariamente di area di cdx, s'iscrivono al PD.
Nasce quindi una nuova geografia politica esoterica del C.C. e delle anime civiche. Vediamola:
- Ciuccio Roberto (cdx e componente del direttivo provinciale del PDL)
- Mazza Pasquale ( ora al PD)(7)
- Paolillo Maurizio (ex FI, pidielino forse in FI 2.0)
- Sabatella Luca (di provenienza cdx, ma ora posizionatosi nel gruppo misto)
- Farro Luciano ( cdx, pidiellino ex AS)
- Pagano Carmelo (PD)
- Marandino Leopoldo (ex Margherita, poi PDL)
- Cetta Pasquale (collocazione originaria incerta o indefinibile, ora PD)
- Longo Francesco (csx, ex PD, poi UDC...)
- Montefusco Marilena (PD)
- Sica Fracesco (UDR, AN e poi Presidente del cirolo PDL di Capaccio, a proposito il circolo esiste ancora?)
- Nese Domenico (cdx)
- Voza Roberto (cdx - Nuovo PSI)
- Tommasini Arenella Giuseppe (in consiglio comunale si dichiaro del PDL, ora PD) (14)
- De Caro Gennaro (csx, già candidato sindaco)
- Tarallo Franco (PD)
All'opposizione avremmo quindi il già candidato sindaco De Caro ed i tre PD.
In totale il PD avrebbe tesserati 6 consiglieri comunali. Tre in maggioranza e tre all'opposizione.
La maggioranza civica può contare ancora su una maggioranza schiacciante di 12 consiglieri su 16.
Con tali numeri sarebbe difficile che il Sindaco possa avere ripensamenti. Il suo problema semmai è quello di trovare un raccordo tra le aspirazioni e le ambizioni degli uomini della sua squadra, che parrebbero, ora, per alcuni mortificate dalla proponderanza decisionale di altri. L'uscita di Pagano e Cetta in ciò semplifica le cose.
Ma se alcuni hanno avuto soddisfazione dalle deleghe ricevute, che in taluni casi contemplano importanti opere pubbliche, per altri pare difficile ritagliarsi uno spazio. Difatti i malumori più che di carattere politico sono di ben altra natura. Infatti al di là dei malumori sulle colorazioni politiche, ossia sulle tessere di alcuni, c'è di più.
Cerchiamo di capire.
Il cdx capaccese, oggi, non esiste organizzativamente, se non in vaghi riferimenti di amministratori, ex amministratori e storici attivisti. Ciò è chiaramente voluto. Si preferisce all'essere ingabbiati in strutture, come le sedi di partito, dove dover render conto agli iscritti o subirne l'attivismo o le critiche, coltivare rapporti personali con questo o quel riferimento politico o istituzionale d'oltre Sele, che sia locale o nazionale. Così l'eventuale tessera di un esponente del cdx è poco significativa in fatto di ricadute sull'amministrazione comunale e sulle scelte che i suoi uomini d'area devono compiere nell'azione amministrativa in quanto non devono render conto ad alcuno se non forse a qualche famiglio e amico.
Legami |
E' un partito, con all'interno personalità forti e di esperienza. Così la formazione di un gruppo consiliare del PD mette in evidenza una peculiarità (a cui abbiamo poc'anzi accennato) e le contraddizioni della politica capaccese. In particolare la conseguenza prima del cosiddetto civismo in salsa nostrana, quello di essere opportunisticamente e furbamente trasversale e trasformista.
Così il PD si ritrova a rivivere quelle stesse contraddizioni vissute dal PDL sotto l'amministrazione Marino. Cioè, ad esempio, l'esistenza, allora, di un PDL di opposizione e di uno di maggioranza. Abbiamo cosi, oggi, un Sindaco e dei consiglieri del PD in maggioranza ed un gruppo consiliare del PD forse all' "opposizione".
Allora però nel cdx, intorno al circolo "Giorgio Almirante" (prima come AN e poi come PDL) si coagularano quelle sensibilità che si sentivano alternative al progetto civico di Marino. Si ebbe cioè un'azione politica (degli iscritti e simpatizzanti) continua e quotidiana ed una amministrativa (col generale Giuseppe Troncone e gli altelenanti ed occasionali consiglieri della allora opposizione) attenta, puntuale, critica e propositiva (che è testimoniata dai tanti articoli proprio in questo blog, a cominciare dal PUC). Ciò che oggi si è ben lungi dal vedere nell'odierno PD Capaccese.
Si potrebbe tutto sintetizzare in una parola: "legami".
Di certo il PD dei vertici provinciali, attento come sempre a collocare le sue bandierine sulla cartina geografica della provincia, è con il Sindaco. Un sindaco val bene un Partito. E di questo gli "scissionisti" dovranno ben tenerne conto come anche il suo dirigente locale, Emanuele Sica.
Il PD capaccese è spaccato, non solo nella sua componente che guarda all'amministrazione Voza ed in quelle che vi si sono opposte nella scorsa tornata elettorale o che non vi si riconoscono, ma anche nelle sue componenti o anime locali. Se inzialmente i giovani di GD (Giovani Democratici) avevano affrontato una campagna elettorale assieme a Franco Tarallo sotto le insegne di De Caro candidato sindaco, e susseguentemente una battaglia congressuale assieme nel PD (15) che ha portato, mi pare, 2 giovani nel direttivo, si e poi consumato un "divorzio", dove addirittura i giovani neo-eletti nel partito si sono dimessi, creando una spaccatura tra il giovanile ed il partito.
Lo stesso PD, nel cui congresso locale era risultata perdente al primo turno la componente Pagano, allora vicina al Sindaco, ha visto però poi nominato a suo dirigente, Emanuele Sica, in area Pagano contro Vincenzo Serrone e Angelo Cavallo. Poi le dimissioni dei giovani dal direttivo ed il susseguente accordo sul nome.
A questo punto bisogna chiedersi quali saranno gli sviluppi nel PD e soprattutto cosa abbia in mente il suo responsabile locale.
Ma se Atene piange, Sparta non ride.
Come abbiamo visto nel cdx capaccese vi è una colpevole latitanza organizzativa e politica.
O meglio pare, da indiscrezioni da prendere con i dovuti dubbi del caso, che diverse sere fa, in un noto villaggio turistico, si siano riuniti gli amministratori di maggioranza di area di cdx. Pare che lo scopo dell'incontro fosse quello di avviare la formazione di un comune percorso che avrebbe dovuto sfociare nella ricostituzione di un'area comune di cdx. Pare che la cosa sia saltata nel momento in cui è stato proposto un comunicato stampa.
Tutto ciò è molto significativo e lascia spazio a molte interpretazioni.
Al solito aspetteremo le prossime elezioni per vedere ciascuno con il suo bel stemmino appuntato sulla giacchetta, dovendo portare l'acqua al mulino dei loro riferimenti politici ed istituzionali salernitani o romani.
Al momento tutto è sotto traccia. Le camminate Oltresele di chi conta sono funzionali ai propri personalismi. Le appartenenze si risolvono all'interno di qualche segreteria provinciale o in qualche ufficio istituzionale.
A Capaccio, invece, tutti civici, anche qualche apirante oppositore.
E' la politica dei due forni.
Aspetteremo....
Note:
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- Stile TV - Capaccio:nasce gruppo Pd Cetta-Pagano-Tarallo, ma il partito si spacca
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- ilabirintidellospirito - VOZA COLORA LA CIVICITA'?
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- dice infatti Antonio Maffeo, allora Segretario GD Capaccio - Paestum, dimessosi poi per assumere la guida del Forum dei Giovani, sulla pagina Fb dei Giovani Democratici di Capaccio: "Ieri io e Franco Tarallo
abbiamo presentato per il congresso cittadino PD la lista "Democratici
per il rinnovamento", il nostro candidato coordinatore si chiama Angelo Cavallo ha 25 anni è stato già candidato alle scorse amministrative raccogliendo un buon consenso, un in bocca a lupo da Noi Giovani Democratici Capaccio siamo sicuri che porterà avanti le nostre idee. Siamo una generazione che non si vuole arrendere.
ADELANTE!!!"
L'opinione - Il sindaco Voza che farà da grande?
Precisa ricostruzione dei fatti. Impetiosa l'analisi.
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