Sembra che alla fine gli Ebolitani di città possano tirare un respiro di sollievo. La loro aria resterà pura. Il sito di Cava di Maiorano, tralaltro il più idoneo, anche geologicamente, non voluto dal Sindaco, dai cittadini tutti, dalle associazioni, è stato surrogato da Coda di Volpe.
Peccato!
Peccato per Eboli, una cittadina ormai prevalentemente di pensionati e stipendiati, senza realtà industriali (la Pezzullo è ormai un ricordo), con una realtà commerciale asfittica, vede compromessa così anche l’ultima risorsa economica vitale rimasta: l’agricoltura!
Eppure il Sindaco Melchionda, conscio di tale realtà, si era fortemente battuto perché a Eboli vi fosse ubicato un polo agroalimentare, il primo dei quattro grandi progetti finanziati dal programma PASER.
Peccato!
Eppure a 300 metri dal sito di Coda di Volpe dovrebbe sorgere il porto canale del Sele, voluto sempre da quell’amministrazione.
Peccato!
Eppure quelle vasche di quel depuratore, mai terminato, doveva essere un importante progetto di riqualificazione ambientale, per finirla con le vasche imof e gli scarichi abusivi nei canali della bonifica.
Peccato!
Eppure quella zona del Sele negli ultimi dieci anni è stata più di una volta oggetto di esondazioni del Sele, arrivando ad allagare migliaia di ettari di terreni.
Peccato!
Eppure si è in piena zona S.I.C. (Sito d'Importanza Comunitaria), nella riserva naturale del Sele-Tanagro.
Peccato!
Ma a Capaccio l’altro grande comune interessato che aria tira?
Calma piatta!
Peccato!
Ma davvero si pensa che quanto avviene a Coda di Volpe a poche centinaia di metri dall’Heraion non debba interessare i Capaccesi?
Un Sele ancora più inquinato e in maniera più evidente non è problema anche nostro?
Eppure i danni ambientali e soprattutto economici e d’immagine sono più che evidenti.
A che serve accusare in pieno consiglio comunale certa stampa e certa politica dei danni derivati dall’emergenza rifiuti alle nostre produzioni tipiche al nostro turismo e più in generale alla nostra economia, se poi non si va oltre la comparsata presso il presidio dei manifestanti. E mi chiedo anche il perché se qualche mio concittadino non si fosse posto il problema.
A che serve promuovere un Salone della Mozzarella di bufala se poi rischiamo tra qualche mese di fare la fine del casertano?
Mi chiedo gli amici ambientalisti Pestani, tanto attenti ai fatti della stazione ferroviaria di Paestum, oggi dove sono? Cosa pensano di tutto ciò?
Latitanti.
Le organizzazione di categoria degli allevatori, degli agricoltori e degli operatori turisti dove sono? Cosa fanno in proposito?
Anch’essi latitanti!
Anzi qualche operatore turistico interpellato in proposito ha detto: “stamoce zitti, non facimmo ammoina sennò cà non vene nisciuno!”
Lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Questo l’apparente modo di condursi degli imprenditori locali:
“lassammo passà l’estate po’ se vede”.
Complimenti!
Non ci resta che raccomandarci a San Vito!!!!
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