lunedì 12 maggio 2008

LA POLITICA IN CAMPANIA : RESTYLING, EMERGENZE E SPERANZE

Anche la Iervolino, dopo Bassolino fa un po’ di restyling. Sembrerebbe che dopo anni di presupponenza di certa politica campana verso il mondo degli studi accademici si prenda la via dell’umiltà e si torni sui propri passi. Evidentemente sono passati i tempi in cui la “sindachessa di Napoli” definiva gli “intellettuali” dei “piripacchi”. Oggi, invece, afferma: «meglio un professore universitario di un segretario provinciale». Sembrerebbe che la Iervolino, con Bassolino, abbia scoperto che il “tecnico è bello”.


La competenza tecnica soccorre la politica in crisi?

In realtà parlare, nel caso campano,di crisi della politica dovrebbe sottintendere che almeno questa sia esistita nelle istituzioni come nella società. A noi sembra che negli ultimi anni vi sia stata una corruzione progressiva della politica che è divenuta sempre più aggregato di potere, di clientelismo, come di scandali a tutti i livelli. Eppure proprio coloro che sono percepiti come i simboli della “sistema Campania” ancora tentano pervicacemente di restare in sella. I restyling sono solo un tentativo di darsi un’immagine diversa dove la sostanza delle pratiche e dei comportamenti non cambia. Bassolino e Iervolino parlano di alta“responsabilità” e di dovere civico nella scelta di restare al loro posto. Eppure non sentono la responsabilità del loro operato. I frutti maturi del loro malgoverno sono dinanzi agli occhi di tutti e vanno ben oltre la crisi dell’emergenza rifiuti e toccano molti aspetti della vita amministrative degli enti da loro presieduti. La conseguenza dovrebbe essere una sola. Eppure sembra non sfiorargli la testa!

Il professor Domenico De Masi , invece, ha rimesso il mandato di Presidente del Parco Nazionale del Cilento con una lettera al Ministro per l´Ambiente Stefania Prestigiacomo. Personaggio prestigioso, esimio professore e presidente della Fondazione Ravello, ma che forse era di troppo nel Cilento. Il Parco ha bisogno di un presidente, egualmente prestigioso e preparato, ma che possa svolgere il proprio incarico a tempo pieno. Bene ha fatto l’on. regionale Salvatore Gagliano a porre la questione. De Masi, forse, avrebbe fatto meglio a non accontentare il suo “governatore” non accettando l’incarico. Sperare in una riconferma quale imprimatur del nuovo governo nazionale, a noi, francamente, sembra eccessivo. Intanto il lungo periodo di “vacatio” di una dirigenza certa e forte ha sortito i suoi effetti.
La Regione Campania, infatti, ha revocato, nel quadro del P.O.R. Campania 2000/2006, diversi finanziamenti per interventi infrastrutturali dei progetti integrati. "La revoca più vistosa e, per alcuni aspetti più scandalosa", si legge in un comunicato del consigliere regionale dei Ds Ugo Carpinelli, riguarda il Parco Nazionale del Cilento. Si tratta di ben 13 interventi che interessano la vasta area a sud della Provincia di Salerno e che andavano dalla sentieristica forestale del Parco ad interventi di recupero che avrebbero interessato il Comune di Santa Marina e la località di Torre Annunziata". Complessivamente gli interventi programmati ammontavano a 7 milioni di euro provenienti dalle risorse europee del POR. La Regione è stata costretta alla decisione perché l´Ente Parco Nazionale non è riuscito, dopo un´attenta istruttoria compiuta dal settore regionale, ad appaltare i lavori entro il 31 dicembre dello scorso anno. "È grave", ha dichiarato Carpinelli, "che un territorio importante come il Cilento sia privato di risorse comunitarie a causa dell´ incapacità amministrativa dell´Ente Parco che non ha saputo rispettare la tempistica dettata dalle procedure europee". Il che detto, da uno di quella sinistra, che governa alla Regione e che ha espresso la classe dirigente locale e del Parco, fa davvero impressione. Evidente denuncia, ...solo denuncia ma mai consequenziali negli atti. Eppure ci vuol ben poco.

Si ritorna ancora quindi al tema della responsabilità. Sì ma quale? Quella che è alibi per Bassolino e la sua “gente” o quella che reclama a gran voce la gente comune? O peggio quella delle aule di giustizia?

La Russa neo ministro della giustizia e reggente di A.N. invoca l’esercito per le strade. Forse più che l’esercito sarebbe opportuno qualche soldino in più alle forze dell’ordine, alla magistratura, poche leggi ma certe.


Intanto la notizia (in realtà da sempre risaputa) è che in strada in Campania ci sono ancora “ufficialmente” 30.000 tonnellate di “monnezza”. In realtà a mia opinione molte di più. Ma come al solito tutte o quasi le situazioni di malessere sono nel napoletano e nel casertano. Napoli centro, intanto, si mostra bella e pulita, la sua periferia è invece in sofferenza. La solita politica dell’immagine che ha governato la Campania con Bassolino negli ultimi anni, dove in realtà operazioni di sostanza se ne vedono molto poche.
Presto lascerà De Gennaro, il commissariato straordinario nominato da Prodi, e dovrebbe arrivare un sottosegretario con delega all'emergenza rifiuti . Cambio di rotta istituzionale espressione della volontà del neopremier Berlusconi di dare una svolta all’emergenza rifiuti, che sempre più sembra non essere produzione tipica soltanto campana.

Durante le elezioni sembrava che dovesse essere chiamata al difficile incarico la Barbara Contini, già responsabile dell'Amministrazione provvisoria della provincia di Tiqar (Iraq), ora circola di nuovo il nome di Bertolaso, definito dall'assessore campano all'ambiente Walter Ganapini:”esperto di tutto, di rifiuti certo no”. Detto da lui, visti i risultati raggiunti dalla giunta e dal suo Presidente, sarà certamente un complimento.
Tutti ricordano l’annuncio di Berlusconi: “Dopo aver ricevuto la fiducia, convocherò il primo C.d.M. a Napoli. La riunione del governo a Napoli sarà un fatto simbolico poi riprenderemo il nostro lavoro dopo un'interruzione di due anni”. Un evento che, piuttosto, tutti noi cittadini campani ci auguriamo sia più fattivo che simbolico.
Intanto Paolo Russo, esponente PDL, già presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, rivela alcuni aspetti del nuovo piano d’azione del Governo Berlusconi: “'uno dei pezzi importanti dell'intervento sarà il Piano Marshall delle bonifiche, una vera e propria azione etica, non solo per ripulire il territorio ma anche per riconciliare i cittadini con le istituzioni”. “Si pensa” quindi “di coinvolgere le migliori esperienze nazionali e internazionali, mettendo in campo il meglio che esiste nelle accademie, nelle scienze e nelle imprese, sotto il profilo della conoscenza e del know how”.
La questione è spinosa e di difficile soluzione. Una via, fondamentale, a mio parere è la provincializzazione del “ciclo dei rifiuti” per vincere le resistenze delle comunità locali, che così sentirebbero più tutelate, ma sarebbero nel frattempo responsabilizzate verso il problema.
La promessa fatta da Berlusconi è enormemente impegnativa. Le difficoltà tante. Sta a lui, ora, onorare questo “contratto” con i cittadini campani. Noi lo abbiamo già fatto dando al Popolo delle Libertà il record nazionale dei suffragi (il 50%). A ciascuno il suo!

enzodisirio

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