Ho riletto con piacere su Unico la lettera della sig.ra Aradia Apolito.Con mia sorpresa ho letto anche l'intervento di Matteo Pepe, ma ancora una volta, non una parola o un comunicato ufficiale dei movimenti che sostennero il prof. Di Lascio.
Comunque non posso che essere pienamente d'accordo con Matteo Pepe quando scrive:
"Domanda: di quale rappresentanza parlano i nostri amministratori comunali?
In virtù di quale diritto/dovere la DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA è tutelata è rappresentata?Riflessione:il metodo non cambia e la DEMOCRAZIA, quella costituzionale, RAPPRESENTATIVA e PARTECIPATIVA viene intesa IMPOSITIVA e con delega in bianco.
Quella delega in bianco come promenante dall'elezione sic et sempliciter sembra essere un'alibi che ha contaggiato tutti."
L'abbiamo sentito in viva voce dal primo cittadino quando infastidito da critiche e comportamenti di alcuni organi di stampa ma anche di qualche consigliere ha rivendicato il ruolo di rappresentanza diretta (senza mediazioni) della volontà popolare. Ho sentito definire i partiti politici come degli "ammenicoli" deleteri.
Peccato però che se la maggioranza ha il preciso dovere di governare le minoranze sono investite del dovere di fare opposizione, certamente costruttiva ma non "collaborativa".
Cosa questa fraintesa anche dai consiglieri di opposizione in gradi e quantità diverse.
Se La Vicedomini e Mazza si sentono liberi, in virtù della delega in bianco, di essere partecipativi, di converso c'è chi fa della sua non presenza un nuovo tipo di opposizione che definirei "assenteista ma con tatto".
C'è chi poi pur mantenendo un certo legame col proprio movimento di appartenenza ha approfittato del vuoto della politica dei partiti per fare "una distratta" opposizione.
Peccato che si è eletti grazie a liste con simboli di partiti, con programmi definiti e soprattutto grazie al contributo di tanti portatori d'acqua.
Ma c'è anche chi pur avendo condotto una certa opposizione, ha inteso il suo ruolo super partes come svincolato dai partiti, di cui si vanta di non aver tessere.
Peccato che anche lui se non ha obblighi diretti (moralmente li avrebbe con chi, persone e movimenti, lo ha appoggiato e sostenuto incondizionatamente) li ha con la coalizione che lo ha sostenuto e candidato a sindaco. Anche lui è chiamato a render conto alla coalizione del suo operato come i singoli consiglieri parimenti fanno con i propri partiti di appartenenza.
Tutto ciò è assai più vero nel momento in cui ci si vanta di essere il primo pidiellino di Capaccio. In tal senso indipendentemente dalla prossima costituzione del coordinamento e del gruppo consiliare deve comunque render conto ai partiti che aderiscono a tale progetto.
Con settembre in contraddizione con la tradizione vorrei che si ponesse fine alle transumanze, alla fughe in avanti e alle libere uscite.
Comunque non posso che essere pienamente d'accordo con Matteo Pepe quando scrive:
"Domanda: di quale rappresentanza parlano i nostri amministratori comunali?
In virtù di quale diritto/dovere la DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA è tutelata è rappresentata?Riflessione:il metodo non cambia e la DEMOCRAZIA, quella costituzionale, RAPPRESENTATIVA e PARTECIPATIVA viene intesa IMPOSITIVA e con delega in bianco.
Quella delega in bianco come promenante dall'elezione sic et sempliciter sembra essere un'alibi che ha contaggiato tutti."
L'abbiamo sentito in viva voce dal primo cittadino quando infastidito da critiche e comportamenti di alcuni organi di stampa ma anche di qualche consigliere ha rivendicato il ruolo di rappresentanza diretta (senza mediazioni) della volontà popolare. Ho sentito definire i partiti politici come degli "ammenicoli" deleteri.
Peccato però che se la maggioranza ha il preciso dovere di governare le minoranze sono investite del dovere di fare opposizione, certamente costruttiva ma non "collaborativa".
Cosa questa fraintesa anche dai consiglieri di opposizione in gradi e quantità diverse.
Se La Vicedomini e Mazza si sentono liberi, in virtù della delega in bianco, di essere partecipativi, di converso c'è chi fa della sua non presenza un nuovo tipo di opposizione che definirei "assenteista ma con tatto".
C'è chi poi pur mantenendo un certo legame col proprio movimento di appartenenza ha approfittato del vuoto della politica dei partiti per fare "una distratta" opposizione.
Peccato che si è eletti grazie a liste con simboli di partiti, con programmi definiti e soprattutto grazie al contributo di tanti portatori d'acqua.
Ma c'è anche chi pur avendo condotto una certa opposizione, ha inteso il suo ruolo super partes come svincolato dai partiti, di cui si vanta di non aver tessere.
Peccato che anche lui se non ha obblighi diretti (moralmente li avrebbe con chi, persone e movimenti, lo ha appoggiato e sostenuto incondizionatamente) li ha con la coalizione che lo ha sostenuto e candidato a sindaco. Anche lui è chiamato a render conto alla coalizione del suo operato come i singoli consiglieri parimenti fanno con i propri partiti di appartenenza.
Tutto ciò è assai più vero nel momento in cui ci si vanta di essere il primo pidiellino di Capaccio. In tal senso indipendentemente dalla prossima costituzione del coordinamento e del gruppo consiliare deve comunque render conto ai partiti che aderiscono a tale progetto.
Con settembre in contraddizione con la tradizione vorrei che si ponesse fine alle transumanze, alla fughe in avanti e alle libere uscite.
Un sano comportamento "igienicamente" corretto dovrà essere il metro di appartenenza al PDL e al centro-destra.
Per quanto mi riguarda, e sentitomi con molti non sono il solo nel centro-destra a pensarlo, la cara vecchia disciplina di partito dovrà tornare a essere di moda e ampliata in senso più vasto a quella di coalizione.
Per quanto mi riguarda, e sentitomi con molti non sono il solo nel centro-destra a pensarlo, la cara vecchia disciplina di partito dovrà tornare a essere di moda e ampliata in senso più vasto a quella di coalizione.
Allora sì che si vedranno i primi frutti di una seria e credibile opposizione.
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