sabato 22 marzo 2008

BAVAGLIO IN CONSIGLIO COMUNALE


Un bavaglio è stato appuntato ai consiglieri di opposizione!

Questa la dura e semplice realtà allo stato delle cose. Infatti, è negata la possibilità ai consiglieri di ricevere copia degli atti preparatori al Consiglio Comunale. Cosa che in altri frangenti avrebbe avuto spazio con titoli cubitali sui giornali, ma di questi tempi, si sà, è meglio essere cauti.

La cosa alla semplice apparenza può sembrare banale e irrilevante, ma riflettendoci un po’ su, tale non è.

La partecipazione di un consigliere comunale, ma anche si potrebbe pensare a un componente di un qualsiasi consiglio di amministrazione di qualsiasi ente, pubblico o privato, presuppone la conoscenza di ciò di cui si parla e si vota. Come, infatti, si può pensare di deliberare se non si ha piena e approfondita conoscenza della materia in esame?

Siamo al voto a scatola chiusa? Oppure ritornando al tema si mette una bella benda sugli occhi e un bavaglio in bocca!

Chiarisco meglio. Come sa chi frequenta il Consiglio Comunale, il gen. Troncone più di una volta ha lamentato non solo difficoltà nel reperimento di documentazione, ma addirittura l’eseguità del materiale documentale a corredo degli atti preparatori al C.C.

Ultimamente la stretta finale. Tale documentazione, ora, può essere consultata solo presso l’apposito ufficio e non riceverne o farne copia. La cosa è particolarmente grave, perché leggere atti, documenti e varie, presuppone una disponibilità di tempo davvero notevole. Non solo, richiede, per chi vuole coscienziosamente svolgere il suo mandato, la necessità di approfondire e studiare tali incartamenti. Talvolta è necessario avere pareri alternativi da tecnici ed esperti in materia. Come si può pensare di fare tutto ciò con una semplice consultazione presso l’Ufficio Segreteria?

In passato gli atti erano consegnati presso il domicilio del capogruppo consiliare dai messi comunali e per giunta con tempi molto più congrui che nel recente passato. Evidentemente stavamo meglio quando stavamo peggio.

Il problema c’è! Il generale ha dimostrato di saper leggere le carte e di saperle interpretare correttamente senza stare alla “vulgata”, mettendo la maggioranza e l’ottimo Silenzio più di una volta in difficoltà.

Voglio dire che un’interpretazione ristretta legata alla lettera del primo comma dell’art. 57 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale è contraria non solo alla funzionalità di quel supremo organo deliberante, perché mette in condizione chi vi siede di non avere piena conoscenza di quanto vota, ma addirittura limita l’azione dell’opposizione nel suo ruolo sovrano di controllo e critica dell’azione amministrativa della maggioranza. Cosi, come ho detto, si mettono bavaglio e benda all’opposizione.

Con ciò non voglio negare che tale articolo del regolamento non disponga tanto quanto oggi si fa, ma si rileva che esso è contrario al senso e allo spirito del comma 8 dell’art. 15 dello Statuto Comunale, che da più ampi spazi di accesso e ricevimento degli atti preparatori al C.C. ai consiglieri, come anche allo spirito delle leggi vigenti come alla nostra costituzione repubblicana. Ma non voglio approfondirmi in un tedioso argomentare sulle gerarchie delle fonti del diritto, ma sottolineare che tale condotta è lesiva dei diritti della minoranza e come tale più che un fatto giuridico è, sostanzialmente e squisitamente, solo e soltanto un fatto politico.

La domanda da porsi è: un’amministrazione comunale che si fa un vanto del tanto sbandierato “bilancio sociale” quale strumento d’informazione e trasparenza, può lesinare su qualche fotocopia per permettere lo svolgimento di una funzione costituzionalmente garantita come quella dell’opposizione?

Si vuole fare forma o sostanza?

A voi l’ardua risposta
by Enzo Di Sirio
Nella foto: il consigliere della P.d.L., gen. Giuseppe Troncone

2 commenti:

  1. Questo è l'impegno dell'Amministrazione Marino per la trasparenza e la costruzione della "CASA DI VETRO".
    Come al solito i proclami vanno in un senso ed i fatti nel senso opposto!
    E' un vizio congenito della sinistra, tanto a livello locale, quanto a livello nazionale, riassunto bene dalla celebre frase morettiana: "Guardo a destra e tiro a sinistra".

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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