Finalmente con la consegna ai consiglieri delle delibere dell'ultimo Consiglio Comunale abbiamo potuto prendere visione della "Relazione sulla gestione della Società Capaccio-Paestum servizi S.r.l.". Come sapete e potrete vedere nella registrazione del C.C. passato, il consigliere Ricci non lesse tale relazione dicendo che era allegata agli atti.
Non possiamo non domandarci la ragione dell’improvvisa timidezza di Gigi Ricci, che solitamente è abbastanza estroverso, forse il teleobiettivo del web TV? In realtà chi avesse avuto modo di prendere in mano gli atti distribuiti a consiglieri comunali per quella seduta, avrebbe scoperto che vi era ben poco allegato, della relazione nessuna traccia, solo una richiesta d’integrazione dell'O.d.G. per l'inserimento della relazione della Commissione per il Controllo analogo della Società Paestum servizi S.r.l. ai sensi dell'art. undici del regolamento e dell'art. dodici dello statuto.
Dobbiamo dire una scarna relazione, senza alcuna possibilità di verifica dell'opposizione, non essendovi allegato, cosa gravissima, il bilancio della società medesima.
In effetto voglio ricordare che attualmente come componente della minoranza in quella commissione siede Pasquale Mazza, recentemente passato in maggioranza con la sua adesione al nuovo gruppo "Vince il territorio".
Vi arrivò con uno stratagemma. Votò per lui anche qualcuno della maggioranza. Infatti, contro ogni consuetudine sino ad allora seguita, la maggioranza e la minoranza non votarono separatamente. Possiamo immaginarne il motivo. Già allora Mazza era un "cane sciolto" in piena collaborazione sostanziale con la maggioranza, divenendo un'importante pedina per questa nel precludere di fatto spazi di controllo e di conoscenza dell'azione amministrativa all'opposizione.
Oggi l'errore fatale del cosiddetto gruppo dirigente che guida il nostro paese: la formazione del nuovo gruppo consiliare, che fa venire meno il giochino delle parti, rimettendo nella disponibilità della "minoranza reale" sia la Presidenza della Commissione di controllo e garanzia che un posto in quella di controllo analogo.
Ma le domande sono tante: è stata depositato in segreteria comunale il bilancio della multi servizi, come anche richiesto dal consigliere di maggioranza Longo? E' vera la voce che vuole dimissionario il Presidente della società in house? E le voci di nepotismo e clientelismo largamente diffuse nel paese? Gli obiettivi di una gestione in economia dei servizi affidati è stata realmente conseguita? E' vero che alcuni servizi che erano della Sistemi Sud assegnati alla novella multi servizi sono poi stati ridati in gestione (in sub appalto?) a quella? Con che costi?
Molte le domande e le perplessità. Già la storia dell'Helenia Paestum pesa come un macigno sul presente, ma le considerazioni fatte da G. Troncone in C.C. sull'opportunità di una nuova multi servizi sembrano non essere state fugate. Già altri come Pietro De Rosa (L’istituzione comune deve dare risposte) avevano espresso le proprie perplessità sull'opportunità di tali scelte , ed i fatti di settembre 2008, con gli strascichi giornalistici, alimentano ancora nuovi dubbi e considerazioni.
Le considerazioni apparse su "UNICO" fatte da Oreste Mottola cominciano, oggi, ad avere risvolti inquietanti per la maggioranza che guida il nostro paese.
Allora scrisse:
"Il sospetto è che si stia progettando di “concentrare” in poche mani la gestione del comune. Franco Longo, il noto medico, si fa portavoce del malcontento, raccoglie 7 firme di consiglieri comunali, chiede ed ottiene per il 5 agosto la convocazione di un incontro di maggioranza, chiedendo spiegazioni al Sindaco e al presidente del Consiglio, Paolo Paolino, divenuto propugnatore della società in house, avendo piazzato il fido Angelo Quaglia alla direzione generale.
La paura di Longo, forte dei precedenti vissuti anche a Capaccio, è che ci si appresti a dar vita non solo ad un centro potere ma anche, e forse soprattutto, ad un centro di spesa difficilmente controllabile. Il sindaco e tutti i protagonisti si sbracciano a dare rassicurazioni sul fatto che tutte le decisioni che saranno prese saranno portate all’attenzione dei consiglieri. Facile a dirsi, ma è anche la forte personalità del duo Paolino & Quaglia a preoccupare, si tratta di gente abituata al decisionismo ed ampiamente “scafata” nella gestione. L’escalation è datata il 18 agosto quando vengono notificate ai capigruppo le delibere di Giunta del 17 Giugno che approvano i progetti esecutivi che dovranno essere gestiti dalla società “Capaccio-Paestum servizi S.r.l.”. Il mugugno dei consiglieri non ferma è così il 27/28 agosto vengono affissi i manifesti da parte della società Capaccio-Paestum che annunciano 1- Progetto esecutivo di rilevazione immobili sul territorio. 2- “Affidamento esterno di servizi tecnici d’ingegneria ed architettura” 3- Avviso di procedura di formazione di liste di accreditamento di fornitori di beni e servizi....A questo punto il dado è tratto, il Rubicone è attraversato: i Consiglieri comunali, più responsabili, si sentono definitivamente spogliati del ruolo cui erano sono stati chiamati dai cittadini. “Incazzati” anche perché “ingannati”, perché avevano ricevuto assicurazioni in data 5 agosto, con la mediazione di Angelo Valletta, mentre le delibere d’affidamento dei progetti esecutivi erano state approvate in Giunta il 17 giugno.
IL CENTRO OPERATIVO - A detta dei “cospiratori” così è diventato ormai dato di fatto che il
“centro operativo” della “Capaccio che lavora” si sposta dalla Casa Comunale alla sede operativa della nuova società di servizi. Ora gli avvenimenti si stanno mettendo su di un pericoloso piano inclinato.
Sembra che si sia informalmente sia costituito un gruppo di 5 consiglieri (Longo in testa, poi gli “gnazziani” Castaldi e Iannelli, ed infine Pagano e Francia). Il gruppo starebbe approntando un documento e una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale.
Chiede la revoca delle delibere ed anche le dimissioni del presidente del consiglio Paolino reo di aver “debordato” dalla sua alta carica istituzionale che lo dovrebbe tenere lontano da una parte dagli ambienti maggiormente deputati all’operatività. Paolino è anche “accusato” di avere, nei fatti più che nelle intenzioni, di aver operato affinché i “rappresentanti del popolo” si avviino a contare meno del due di briscola."
Considerazioni gravissime fatte da un giornalista, e su cui vi fu un notevole strascico giornalistico, che in realtà, a nostro parere riferivano esattamente (la solita gola profonda) quanto avveniva nel "palazzo".
Cos'è cambiato da allora?
Di certo il nuovo gruppo consiliare, con l'appoggio non celato degli "Gnazziani", sembra la continuazione ideale di quello frondista di qualche mese fa. Questo spiegherebbe le voci di possibili dimissioni di A. Quaglia da presidente della multi servizi e quelle che vogliono un possibile ingresso di Mauro Gnazzo in Giunta, come anche le altre di un regolamento di conti tutto interno alla maggioranza dove la testa che dovrebbe rotolare è quella del delfino di Pasquale Marino, il vicesindaco LorenzoTarallo.
Fantasie?
I prossimi mesi ci chiariranno meglio le cose o meglio ci confermeranno il detto popolare che vuole gli Italiani un popolo di cortigiani e/o cospiratori.
Neromalpelo
Di seguito la relazione di Ricci:
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