“Voci” di difficoltà della giunta Marino circolano con sempre maggiore insistenza nel nostro paese. Che le cose non fossero tutte rose e fiori lo si era capito già da tempo. L’impermeabilità su quanto accadeva nella “casa Comune” era già nota come scelta obbligata di quest’amministrazione che nulla faceva trapelare, grazie all’accorta e sapiente regia del “terzetto” (o secondo alcuni “quartetto”) che la regge.
Come dicevo le chiacchiere di “malumori” e “dissensi” nel paese non sono poche e si fanno sempre più insistenti. Di segnali che il fronte della maggioranza non fosse così saldo già in passato se ne erano visti. L’ultimo e il più eclatante perché consumatosi in pieno Consiglio Comunale e non nelle riservate consultazioni interne è stato lo stizzito intervento di Pinello Castaldi (PDCI) a seguito delle dichiarazioni di appartenenza al PD di alcuni consiglieri comunali (che seguivano quelle mediatiche del sindaco e del suo vice di qualche giorno prima) ricordando come la base politica della maggioranza amministrativa, che aveva vinto presentandosi all’elettorato come civica, fosse cambiata.
Sento dire che alcuni importanti esponenti della giunta si lamentino, a fronte della “fronda interna” che alcuni consiglieri vogliano “passare il Rubicone”. Dico io: il solito malcostume italiano quello di salire sul carro dei vincitori! In realtà a mio parere, queste, sono soltanto "voci" e tali rimarranno. Il “centro di gravità” delle cose capaccesi è sempre l’istituzione comune. In futuro “il collante” potrebbe venire meno, ma non oggi.
Sento dire che le difficoltà sono inerenti al PUC. Sento dire da taluni che “quasi” ogni consigliere avrebbe il suo in “tasca”. Che cosa vogliano dire costoro non so. Come quanto di fondato non so cosa vi sia su tali illazioni. Nulla penso. Evidentemente chiacchiere da perdigiorno, o meglio, dei “peggiori Caffè” di Capaccio-Paestum.
Una considerazione la debbo però fare. Già l’amministrazione Marino due, tra le altre cose, sembra che sia caduta proprio sul PUC. Stessa cosa pare per quella Sica. Ma come mai questo strumento così importante per la vita della nostra comunità diventa apparentemente cosi pericoloso per la “salute” delle nostre amministrazioni?
Sembra quasi ricordare quella scritta: chi tocca i fili muore!
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