I timori della popolazione per l'ambiente, l'economia e la salute.
Impedita la processione del patrono "San Vito"
Un errore strategico e di valutazione dei rischi da parte del Commissario De Gennaro con la scelta del vecchio depuratore del consorzio di bonifica Destra Sele a Coda di Volpe (Eboli-SA) come luogo di deposito delle ecoballe prodotte dal Cdr di Battipaglia. Scelta inopportuna, la zone infatti, è considerata a rischio inondazione, cosa capitata più volte negli ultimi anni, ed è situata a pochi metri dalla foce del fiume Sele e a due km dal mare. Inoltre è nel cuore della Piana del Sele dove ci sono importanti coltivazioni e aziende agricole ed è florido l'allevamento delle bufale. E’ proprio Coda di Volpe, infatti, la zona di coltivazione della rucola che viene esportata in tutta Europa. Viene da chiedersi perchè la scelta di tali siti, dove la falda acquifera e prossima alla superficie, il terreno sabbioso e quindi facilmente permeabile, tenendo presente che la tenuta della suddetta vasca non era certa, anzi dubbia, come più di un residente ha dichiarato.
Di soliti non si cercano siti con terreni argillosi, vecchie cave, ecc.?
L’area da adibire a sito di stoccaggio per le ecoballe venne requisita lo scorso tre marzo. Il provvedimento provocò vive proteste da parte dei cittadini e dell’amministrazione comunale di Eboli che propose un’ ipotesi alternativa e cioè un possibile ampliamento del CDR di Battipaglia. Ma questa soluzione non ha convinto De Gennaro che ha comunque dato l’avvio alle procedure per realizzare il sito.
Tutto ciò nel momento in cui "nella Piana del Sele", spiega Martinangelo, assessire provinciale all'Agricoltura, "si punta alla realizzazione del polo Agroalimentare. Nella zona", ricorda l'assessore, "sono presenti agricole e turistiche di grande eccellenza ed è già in atto una crisi generale dei comparti a causa dell'emergenza rifiuti in Campania".
Non dimentichiamo che a pochi chilometri vi sono i templi di Paestum e a poche centinaia di metri il complesso archeologico dell'Heraion.
Momenti di tensione, poi, stamane, in occasione della processione di San Vito, impedita dalle forze dell'ordine ad Eboli. I residenti avevano organizzato una processione con la statua del patrono di Eboli, San Vito, proprio sul Sele martirizzato, cui i fedeli si rivolgono come protettore delle colture. La statua era stata portata ieri nei pressi del sito, in attesa del rito di oggi. Le forze dell'ordine hanno però allontanato i cittadini, in vista dell'arrivo dei tecnici del Commissariato per l'allestimento del sito. "E' stato impedito alla nostra gente di portare in processione il santo - ha detto il sindaco Martino Melchionda - Qui esiste un legame profondo con San Vito, che più volte ha protetto dall'inondazione delle acque del Sele le nostre colture, pane per questa gente. Dopo aver allontanato una quarantina di cittadini, la polizia ha evitato che si svolgesse la processione". "La statua del santo è rimasta lì, e i fedeli non hanno potuto seguirla - racconta il sindaco - Ora ci viene detto di riportarla in chiesa". La tensione intanto non si allenta: centinaia di persone si sono radunate davanti al sito. Don Daniele Peron, il parroco che ieri ha celebrato una messa per i manifestanti, invita tutti a mantenere la calma.
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